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Da sinistra, il «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» (1901) di Pablo Picasso, Winterthur, Collezione Oskar Reinhart «Am Römerholz» e l'immagine a infrarossi del dipinto. È chiaramente visibile, sulla parte destra dell'opera, un figura femminile.

Department of Conservation, The Courtauld Institute of Art, Londra

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Da sinistra, il «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» (1901) di Pablo Picasso, Winterthur, Collezione Oskar Reinhart «Am Römerholz» e l'immagine a infrarossi del dipinto. È chiaramente visibile, sulla parte destra dell'opera, un figura femminile.

Department of Conservation, The Courtauld Institute of Art, Londra

Un ritratto di Picasso del Periodo blu ne celava un altro

Sotto il «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» dipinto dall'artista spagnolo a Parigi nel 1901, le indagini condotte dal Courtauld Institute of Art di Londra hanno svelato una figura femminile finora ignota 

Un dipinto sconosciuto di Pablo Picasso (1881-1973) raffigurante una donna è rimasto nascosto per più di un secolo sotto una delle primissime opere del Periodo blu dell’artista, il «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» (1901). La scoperta si deve ai conservatori del Courtauld Institute of Art di Londra, che hanno esaminato il dipinto in vista della mostra «Da Goya all'Impressionismo. Capolavori dalla Collezione Oskar Reinhart», in programma dal 14 febbraio al 26 maggio nelle Denise Coates Exhibition Galleries del Courtauld.

In  collaborazione con l’elvetica Collezione Oskar Reinhart «Am Römerholz»  il Courtauld ha eseguito radiografie e immagini a infrarossi del ritratto raffigurante l'amico scultore di Picasso, emblematico del cupo Periodo blu dell’artista di Malaga, salutato come un momento decisivo nella sua carriera. Sotto il ritratto contemplativo di de Soto le indagini hanno rivelato una figura femminile, al momento anonima, dipinta probabilmente solo pochi mesi prima. Sono ben visibili la forma della testa, le spalle curve e le dita. Lo chignon, tanto in voga nella Parigi dell’epoca, lo avvicina a diversi dipinti di donne sedute che Picasso realizzò quell'anno, come la «Bevitrice di assenzio» (Ermitage, San Pietroburgo) e la «Donna con le braccia incrociate» (Kunstmuseum, Basilea). A un livello ancora più basso ci sono prove anche di un’altra testa, segno di una tela molto rielaborata, forse  dipinta nel precedente stile impressionista di Picasso, simile alla figura muliebre di «L’attesa» (Museo Picasso, Barcellona).

«Questo è davvero un dipinto di grande complessità, commenta Kerstin Richter, direttrice della Collezione Oskar Reinhart, che ha rivelato i suoi segreti nel corso degli anni. Quando Oskar Reinhart lo acquistò nel 1935, era semplicemente considerato il ritratto di uno sconosciuto scultore del legno. Ora non solo conosciamo la personalità rappresentata, il suo significato nella vita di Picasso dopo la morte del suo più caro amico, ma possiamo anche visualizzare il processo di sviluppo artistico del giovane pittore strato dopo strato».

Sul dipinto saranno condotte ulteriori analisi, ma forse il nome della donna ritratta non si conoscerà mai. Potrebbe essere stata una modella, un'amica o un’amante che posava per l’artista o una donna malinconica seduta in un bar. In quel periodo Picasso, a corto di soldi, riutilizzava spesso le sue tele resistendo però alla tentazione di imbiancare vecchie immagini per iniziare una nuova figura direttamente su una precedente. «Avevamo da tempo il sospetto che dietro il ritratto di de Soto ci fosse un altro dipinto, perché la superficie dell'opera presenta segni e trame rivelatori di qualcosa che si trova al di sotto, spiega Barnaby Wright, vice capo della Courtauld Gallery. Ora sappiamo che si tratta della figura di una donna. Si può persino iniziare a distinguere la sua forma semplicemente guardando il dipinto ad occhio nudo. Il modo di lavorare di Picasso per trasformare un'immagine in un'altra e cambiarne slo stile sarebbe diventato una caratteristica distintiva della sua arte, che ha contribuito a renderlo una delle figure giganti della storia dell'arte. Tutto ciò inizia con un dipinto come questo».
 

È come se il ritratto di de Soto fosse nato dalla figura della donna sottostante, mentre uno stile, quello impressionista, caratterizzato da pennellate vivaci e colori brillanti, lasciava il posto a un approccio più contemplativo, dipinto nei toni del blu.  Il passaggio a uno stile più cupo si deve in parte al suicidio, avvenuto all'inizio del 1901, di Carlos Casagemas, grande amico di Picasso. L’artista allestì il suo studio parigino in affitto proprio nelle stanze in cui aveva vissuto Casagemas. In quello studio avrebbe soggiornato anche un altro amico arrivato in autunno dalla Spagna, il giovane scultore Mateu Fernández de Soto, e qui Picasso lo ritrasse. In un'operazione di metapittura, il dipinto che compare sulla parete di fondo del «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» è una tela dello stesso Picasso raffigurante proprio la sepoltura di Casagemas.

Redazione, 11 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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