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Il mosaico di Roberto Pompucci e Giovanni Contardi a Gradara

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Il mosaico di Roberto Pompucci e Giovanni Contardi a Gradara

Una Francesca da Rimini contemporanea

La sua figura, protagonista della nota vicenda di Paolo e Francesca, viene attualizzata a Gradara per sostenere la libertà e i diritti delle donne

Olga Scotto di Vettimo

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«Oltre Le Mura è un progetto di arte contemporanea finalizzato a ridare luce alla figura di Francesca da Rimini, in quanto donna che decide di poter scegliere» afferma Sabrina Gennari, direttrice artistica del progetto finanziato dal bando dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche a sostegno delle arti visive contemporanee e realizzato in collaborazione con Gradara Innova. 

Il borgo medievale di Gradara, scenario della nota vicenda di Paolo e Francesca che da secoli appassiona artisti, scrittori e drammaturghi, promuove, dunque, un’iniziativa che intende suggerire una reinterpretazione storica della illustre cittadina, aprendo a una più ampia riflessione sul ruolo della donna nel nostro tempo. Ripartire da Francesca, rileggendone la figura, significa innanzitutto attualizzarla nelle vicende della contemporaneità, affrontando temi nodali e veicolando messaggi volti a una riflessione consapevole e responsabile sulla donna. 

«Durante le tre edizioni sono state realizzate un totale di otto opere di arte pubblica, coinvolgendo artisti conosciuti a livello nazionale e internazionale, con lo scopo di creare un “museo a cielo aperto” in grado di dialogare con il paesaggio circostante e con i cittadini di Gradara», continua la direttrice artistica, sottolineando la rilevante partecipazione della comunità nella realizzazione del più recente lavoro, inaugurato alla fine dello scorso marzo: «Nell’ultima edizione si è sperimentato, con grande successo, un processo di coinvolgimento della popolazione, invitata a dare il proprio contributo nella creazione del concept. Attraverso incontri con i cittadini e con i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, abbiamo indagato il sentire comune riguardo l’emancipazione femminile per poi arrivare, insieme, a delineare l’esigenza di un’emancipazione maschile. È stato interessante e stimolante vedere questa propositività scaturire dai più giovani, i quali hanno dimostrato, ampiamente, una grande sensibilità all’arte e una visione luminosa verso un futuro senza discriminazioni di genere». 

L’ampio lavoro musivo (300x400 cm), firmato dal gradarese Roberto Pompucci, che da quasi quarant’anni unisce arte e artigianato attraverso la lavorazione della ceramica, e dal pesarese Giovanni Contardi, tre volte campione del mondo di cubo di Rubik, con cui compone opere spettacolari (l’ultima in esposizione a Parigi su commissione di Marvel), è composta da più di 50mila tasselli dipinti a mano che restituiscono la forma visiva di uno sguardo femminile. L’opera è il risultato di un preliminare dialogo con la comunità, che ha coinvolto le donne che abitano tra Pesaro e Gradara, la cui visione sul tema dell’emancipazione femminile, raccolta presso punti di ascolto allestiti nelle due città, ha contribuito a determinare lo «sguardo» universale realizzato dai due artisti. 

In continuità con le precedenti edizioni, l’opera di Pompucci e Contardi intende riportare la consolidata tradizione letteraria su Francesca a una visione più aderente alla sensibilità contemporanea, che definirebbe il tradimento una scelta di libertà e il delitto passionale un caso di femminicidio. 

Olga Scotto di Vettimo, 20 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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Una Francesca da Rimini contemporanea | Olga Scotto di Vettimo

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