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Giulia Rogni
Leggi i suoi articoliDopo Yan Pei-Ming, Adrian Paci e Vivian Suter il programma 2025 di Conciliazione 5 si conclude con Jonathas de Andrade che affronta i temi della solidarietà e dell’azione sociale. Tra le voci più significative dell’attuale scena artistica brasiliana, de Andrade indaga da sempre le tensioni tra memoria, identità e società, alternando performance, collaborazioni con comunità locali e installazioni che intrecciano documentarismo e finzione.
Nello spazio curato da Cristiana Perrella, Jonathas de Andrade presenterà un’installazione articolata come una pedagogia visiva che collega arte, spiritualità e impegno collettivo, costruendo una narrazione che restituisce lo spirito comunitario dei movimenti latinoamericani a sostegno delle fasce marginalizzate. L’installazione mette in relazione questa eredità con Roma, città crocevia di teologi, rifugiati politici e attivisti, di cui l’archivio della Fondazione Lelio e Lisli Basso, fondata nel 1973 dal politico e membro dell’Assemblea costituente Lelio Basso, custodisce testimonianze centrali per comprendere il legame tra fede, politica e coscienza sociale. Come scrive Papa Leone, «i poveri per i cristiani non sono una categoria sociologica, ma la stessa carne di Cristo» (Dilexi te, n.110). E ancora: «I poveri sono nel centro stesso della Chiesa» (Dilexi te, n.110). In stretta connessione con l’opera installata all’interno di Conciliazione 5, Sorelle senza nome – titolo del video di de Andrade prodotto con il sostegno di Fondazione In Between Art Film – verrà presentato negli spazi del MACRO. Il progetto si ispira alla storia di una comunità di suore che, negli anni Sessanta in Brasile, coniugò spiritualità, impegno politico e sociale. Minacciate dalla dittatura militare, le religiose decisero di trasferirsi a Roma, dove continuarono, seguendo adesso soltanto i principi dell’anonimato e della lettura attenta del vangelo, la loro azione a favore degli oppressi.
La loro storia è testimonianza di percorsi segnati da esodi, cambiamenti, rotture e pratiche di resistenza in un impegno quotidiano radicato nella dimensione sociale del cristianesimo e rivolto all’assistenza delle comunità più svantaggiate. Questa traiettoria si colloca nel quadro dei profondi cambiamenti politici, economici e sociali che hanno interessato l’America Latina tra gli anni Sessanta e Settanta e ne evidenzia le dinamiche di trasformazione che hanno influenzato intere generazioni. Attraverso l’esperienza delle Sorelle senza nome, il video mette in dialogo i movimenti di azione collettiva dell’epoca, il pensiero pedagogico di Paulo Freire e la figura di Linda Bimbi, originaria di Lucca, emigrata in Brasile e poi tornata in Italia, che collaborò con Lelio Basso alla creazione del Tribunale Russell II sui crimini commessi in America Latina. Con la sua consueta attenzione alle memorie collettive e alle forme di resistenza, Jonathas de Andrade intreccia materiali d’archivio e testimonianze dirette, restituendo la forza poetica e politica di una comunità che – da Belo Horizonte a Roma – ha incarnato una pratica di libertà spirituale e di impegno sociale.
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