Giuseppe M. Della Fina
Leggi i suoi articoliSono stati appena presentati i risultati della campagna di scavo 2024 presso il santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni, che, negli anni scorsi, aveva restituito reperti in grado d’illustrare il momento di passaggio dal mondo etrusco a quello romano in una continuità sostanziale di culto.
Scoperte rilevanti non sono di certo mancate. Segnalo, in particolare, il rinvenimento di migliaia di frammenti di uova, alcune delle quali ritrovate ancora intere. Esse vennero depositate ritualmente ed evidentemente con grande attenzione. L’uovo, nel mondo antico, rinviava alla rigenerazione e alla rinascita e di conseguenza la loro presenza, in questo contesto, sembra andare oltre le capacità salutari delle acque.
Da segnalare con evidenza è il ritrovamento, comunicato da Jacopo Tabolli ed Emanuele Mariotti che dirigono lo scavo, di una serie di serpenti in bronzo rinvenuti sul fondo del deposito. Uno di essi ha dimensioni ragguardevoli, arrivando a superare i 90 centimetri di lunghezza. Gli scopritori lo ritengono un serpente «agatomene», con valenze positive, di cui esemplari sempre in bronzo si trovano nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e nel British Museum, ma con dimensioni inferiori.
Notevole risulta pure la statua di un bambino che presenta un’iscrizione in lingua etrusca sulla gamba destra, dove si ricorda il nome etrusco della vicina Chiusi, e tiene una palla tra le dita della mano sinistra in grado ancora di ruotare. Ė stato proposto che possa raffigurare un giovanissimo augure.
Degna di nota è ancora un’altra statua che rappresenta un corpo maschile tagliato a metà, a simboleggiare la parte anatomica per la quale si era chiesta una grazia, o ottenuta la guarigione. Essa venne dedicata da un uomo di nome Gaio Roscio, vissuto durante il I secolo a.C. Notevole è inoltre il modellino di un toro, che rinvia al mondo agro-pastorale in cui si muovevano i frequentatori del santuario.
Sono stati scoperti anche ex voto in materiale prezioso come una corona e un anello d’oro. Si sono, infine, continuate a recuperare monete di epoca repubblicana e imperiale: esse nel complesso hanno superato ormai le 10mila unità.
La presentazione, a cui hanno partecipato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è stata l’occasione per assicurare che, durante il 2026, sorgerà un Museo Archeologico Nazionale a San Casciano dei Bagni negli spazi del Palazzo dell’Arcipretura, mentre andranno avanti i lavori per la creazione di un Parco Archeologico.
Infine, l’Università per Stranieri di Siena realizzerà in loco un Centro di Ricerca e una foresteria per gli studenti.
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