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Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliVenezia. La nomina di Paola Marini, accolta con unanimi giudizi positivi, alla direzione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dopo i tanti anni ai Musei Civici di Verona, pone fine a un prolungato periodo di vacanza del potere che ha causato effetti degradanti nell’allestimento delle collezioni permanenti, esposte al primo piano, messi in rilievo soprattutto dai visitatori stranieri.
Nel frattempo la buona notizia è che il Tar ha respinto i ricorsi delle due ditte che avevano impugnato l’assegnazione dei lavori alla Ccc (Consorzio Cooperativo Costruzioni) di Bologna. Potranno in questo modo essere impiegati i 9 milioni di euro (7 dal Cipe e 2 del Mibact) per il completamento dei restauri ai piani superiori e per l’allestimento delle collezioni. Una volta predisposto il progetto esecutivo i lavori potranno iniziare, forse anche entro la fine di quest’anno.
Prosegue, intanto, il riordino degli spazi resi disponibili dal restauro del pianoterra, imperniato sul magnifico cortile palladiano, dove è stato creato uno spazio espositivo per le mostre temporanee con ingresso separato. Qui, il 20 settembre, si conclude la mostra inaugurale «Città irreali» di Mario Merz e, in tardo autunno, è in programma quella celebrativa del centenario di Aldo Manuzio.
Soprattutto è iniziato l’allestimento delle 13 nuove stanze espositive. L’8 maggio scorso, grazie al contributo della Samsung, con la collaborazione di Venetian Heritage si sono inaugurate le prime cinque dove finalmente hanno trovato respiro le collezioni del Seicento e dell’Ottocento, finora penalizzate dalla ristrettezza degli spazi, nonché gli affreschi. Entro la fine di quest’anno, grazie a una raccolta di fondi promossa da Venice Foundation (obiettivo 250mila euro) e ai finanziamenti messi a disposizione dal Comitato Privato Venice in Peril (100mila euro), nell’ala palladiana si procederà all’allestimento di altre sette stanze (dalla 7 alla 13) dedicate al Neoclassicismo dopo la caduta della Serenissima, culminanti nel Tablino dello stesso Palladio. Qui sarà ricollocata, dopo il restauro, sempre a cura di Venice in Peril, la cattedra del Presidente, in stile Impero, disegnata tra il 1810 e il 1820 da Giuseppe Borsato per l’allora presidente dell’Accademia Leopoldo Cicognara, succeduto a Antonio Canova dopo la morte di quest’ultimo nel 1822. Accanto a tre bozzetti di Canova e a tre leoni in gesso dello stesso artista, il versante pittorico ha come punto di riferimento Francesco Hayez. A premessa le opere dei grandi del Settecento: da Canaletto a Guardi, da Marieschi a Tiepolo, da Amigoni a Rosalba Carriera.

Una delle nuove sale delle Gallerie dell'Accademia a Venezia
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