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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliVenezia. Per la prima volta le Gallerie dell'Accademia espongono il lavoro di un artista americano contemporaneo, Philip Guston (1913-1980), visibile dal prossimo 10 maggio al 3 settembre.
La mostra, intitolata «Philip Guston and the poets», è una disamina, attraverso una cinquantina di dipinti e 25 disegni, dell’intera carriera dell’artista, messa in parallelo con il lavoro dei poeti D.H Lawrence, W.B. Yeats, Wallace Stevens, Eugenio Montale e T.S Eliot.
La rassegna, curata da Kosme de Barañano, si preannuncia essere una riflessione sulle modalità con cui l’artista americano entrava in relazione con le sue fonti di ispirazione letteraria, tracciando quindi un utile percorso che affronta temi umanistici, quali il linguaggio e la prosa sulla carta e sulla superficie bidimensionale.
L’artista del resto amava particolarmente Venezia tanto che in una lettera del 1975 all’amico Bill Berkson la descrive così: «Sono più che mai immerso nella pittura del Quattrocento e del Cinquecento! E quando vado verso nord, a Venezia, davanti a Tiepolo, Tintoretto e alle cosiddette opere manieriste di Pontormo e Parmigianino perdo la testa e tradisco i miei primi amori».
Se la figlia del pittore, Musa Mayer, ricorda come i genitori nella loro prima tappa veneziana andarono proprio alle Gallerie dell’Accademia, Paola Marini, direttrice del museo autonomo statale conclude: «ll ritorno di Guston nella nostra città è particolarmente pertinente, visto che proprio qui si immerse in una storia e un patrimonio importanti per il suo successivo sviluppo artistico. Dai suoi stessi scritti del periodo italiano sappiamo che i dipinti che ammirò nelle sale dell’Accademia hanno esercitato un’enorme influenza sulla sua visione artistica». L’appuntamento è organizzato dalle Gallerie in collaborazione con l’Estate of Philip Guston di New York.

Philip Guston, Rome, 1960. Foto credit: Virginia Dortch

Philip Guston,«Position I», 1965, collezione privata © The Estate of Philip Guston Courtesy Hauser & Wirth
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