Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliÈ dal 2016 che Bertolami Fine Arts offre con successo lotti di reperti antichi notificati o a rischio notifica, a prezzi ribassati per via del vincolo statale. «Un vincolo, spiega Andrea Pancotti che guida il dipartimento di archeologia, che un crescente numero di compratori comincia a percepire come la più autorevole delle dichiarazioni di autenticità e alto valore del pezzo in vendita».
Il catalogo dell’asta di archeologia prevista il 28 marzo a Palazzo Caetani Lovatelli propone anche una nuova sezione rivolta ai giovani collezionisti, con potere d’acquisto limitato e lotti che non superano i 200 euro, ma colti, esigenti e soprattutto desiderosi di non correre rischi con pezzi di dubbia provenienza o autenticità, spiega ancora Pancotti.
Il top lot dell’asta è un inedito ritratto in marmo dell’imperatore Adriano loricato alto 90 cm del tipo Tarragona, la più rara delle otto categorie in cui sono classificati i ritratti adrianei (un esemplare più piccolo, ma mutilo e rilavorato, è ai Musei Capitolini). Conservato dal Seicento in un casale abruzzese e ritenuto una copia di quel periodo, è stato invece riconosciuto come autentico e notificato (180-250mila euro).
Altri highlight sono una Diana cacciatrice acefala di I-III secolo d.C. alta 28 cm, copia romana in marmo di un bronzo ellenistico (20-40mila), e un coperchio di sarcofago fittile etrusco da Tuscania sormontato dalla figura semidistesa del defunto, della seconda metà del II secolo a.C., lungo 180 cm (10-18mila).
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