Il LAC di Lugano chiude il 2023 con un omaggio a Robert Wilson (Waco, Texas, 1941) articolato in tre appuntamenti: s’inizia il 6 dicembre, in concomitanza con l’apertura di Lugano Art Parade (dal 6 al 10 dicembre 2023). Alle 18.30 l’artista (pittore, scultore, disegnatore, videoartista e regista noto ovunque) commenta in un incontro con il pubblico il proprio lavoro in una conversazione a tutto campo con il direttore generale del LAC, Michel Gagnon, e con Carmelo Rifici, direttore artistico. L’occasione è offerta dall’inaugurazione di «Panther Owls Elk-Animal Stories» (fino al 7 gennaio 2024), installazione multimedialeda lui creata espressamente per il LAC.
Il 13 e il 14 dicembre, alle 20.30, va poi in scena «Relative Calm», produzione di Change Performing Art in coproduzione con sei enti teatrali internazionali che, a quarant’anni dal debutto di «Einstein on the Beach» (su musiche di Philip Glass: l’opera con cui Wilson s’impose sulla scena internazionale), vede la reunion di Robert Wilson con la coreografa Lucinda Childs.
Diviso in tre parti, il progetto «Relative Calm» presenta, in apertura e in chiusura, la rivisitazione di due coreografie cui nel 1981 Wilson e Childs lavorarono insieme («Rise»di Jon Gibson e «Light over water» di John Adams) e, incastonata tra le due, la nuova creazione intorno al «Pulcinella» di Stravinskij, con dodici giovani danzatori della compagnia MP3 Dance Project che si muovono fra suoni, luci e immagini (il 13 dicembre il LAC organizza un transfer gratuito per il pubblico da e per Milano, prenotazione obbligatoria: https://www.luganolac.ch/it/lac/programma/evento~lac~23-24~s~relative-calm~.html).
Teatro, danza, musica e arte visiva sono del resto le polarità entro cui si muove da sempre il LAC-Lugano Arte Cultura, votato com’è all’intreccio delle arti, e il lavoro di Robert Wilson, artista dai talenti così trasversali, ne interpreta al meglio la vocazione.
Nella Hall del LAC, trasformata dall’installazione di Wilson in una sorta di foresta, ci s’imbatte in 17 video da lui realizzati in momenti e luoghi diversi ma accomunati dall’identica rastremazione formale e dal silenzioso minimalismo accentuato dalla lentezza e dalla ripetizione, riuniti qui per la prima volta in un progetto unitario, tripartito: un chiassoso e chiaro corridoio abitato da gufi delle nevi posti su astratti sfondi puntinati e due ambienti oscuri, dove si entra in dialogo con una pantera nera dallo sguardo ipnotico e con un’alce maestosa, che ci interroga da un indistinto e inquietante paesaggio nebbioso.
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