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Caravaggio come McEnroe

Francesca Romana Morelli

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Da Marie-Laure Fleisch una spettacolare installazione di Bernardí Roig

Le installazioni multimediali dello spagnolo Bernardí Roig (1965) tanto più suscitano artificiosamente la sensazione della realtà, tanto più spaziano nel tempo, rimandano a significati simbolici che collidono tra loro. Influenzato dal cinema e dalla letteratura, Roig ricerca il confronto con l’arte antica, innanzitutto con la teatralità della scultura barocca.

Fino al 28 novembre Marie-Laure Fleisch propone un suo lavoro frutto di registri narrativi eterogenei che ne fanno un testo derivante da altri testi. «La Bolannntro’w» è il titolo di questa personale, ottenuto dalla trascrizione fonetica in spagnolo della frase pronunciata dal tennista John McEnroe quando sconfisse BjÖrn Borg a Wimbledon nel 1981: «La palla era dentro!». La stessa frase è calzante per l’omicidio per mano di Caravaggio di Ranuccio Tommasoni in via di Pallacorda, dove oggi è ubicata la galleria. Il movente era infatti un fallo contestato al gioco della pallacorda, antica versione del tennis, ma è possibile che il nobiluomo avesse scatenato la lite a causa del legame di Caravaggio con una modella e prostituta, che lui frequentava.

Il pittore lombardo, come noto, aveva un carattere violento e anche l’indole di McEnroe era irascibile e aggressiva. L’opera è disseminata di figure maschili incombenti: a terra un video di McEnroe come sfocato, alle pareti volti disegnati che guardano verso l’esterno, in cima a una base un calco di un uomo grassoccio e con i pantaloni slacciati. Si porta le mani alla testa, come a contenere un moto di disperazione. Sotto di lui una luce fredda e accecante è sprigionata da neon. Gioco, ambizioni, frustrazione, violenza, isolamento è ciò su cui Roig intende riflettere.

Francesca Romana Morelli, 02 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Caravaggio come McEnroe | Francesca Romana Morelli

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