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Ludovica Carbotta

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Ludovica Carbotta

CONTINENTE ITALIA | Ludovica Carbotta

Artisti italiani, virtuosi non virtuali: le tecniche, i temi e le quotazioni di mercato dei nomi più votati dell'inchiesta

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«Negli ultimi tre anni ho lavorato al progetto dal titolo Monowe: una città immaginaria, pensata per una sola persona che si manifesta con diversi elementi (come infrastrutture, porzioni di architettura, documenti testuali, eccetera) in bilico tra un rudere ed un cantiere aperto. Replica l'attuale urbanistica modo di vivere individualistico, radicalizzandolo alla dimensione di una sola persona. La sua forma è sempre diversa in quanto l'artista presenta solo un frammento del tutto ogni volta. In qualche modo Monowe porta il meccanismo di una gated community (una tipologia di modello residenziale auto-segregativa, spesso recintata, che si configura come enclave, Ndr) ad un livello estremo: è un luogo così esclusivo da diventare una sorta di prigione in cui l'unico cittadino decide di vivere spontaneamente». (dal portfolio di Ludovica Carbotta).

Ludovica Carbotta vive e lavora tra Torino e Barcellona. Ha conseguito un Master in Fine Arts alla Goldsmiths University di Londra (2015) ed è una delle co-fondatrici di «Progetto Diogene» uno dei principali progetti di arte urbana e condivisione culturale oggi esistenti. E proprio a partire questo progetto possiamo affermare che la pratica di Ludovica Carbotta si concentri sull'esplorazione anche fisica dello spazio urbano e soprattutto sul come gli individui stabiliscano relazioni con l'ambiente in cui si muovono.

Sempre in bilico tra realtà e finzione, le opere recenti contemplano installazione, testi e performance, in una pratica altamente multidisciplinare: in particolare oggi l’artista sta esplorando quella che lei stessa definisce «fictional site specificity» (immaginarietà dello spazio) che mira a considerare luoghi immaginari od incapsulare luoghi reali con contesti fittizi, recuperando così il ruolo dell'immaginazione come valore fondativo della nostra coscienza.

«Con l'immaginazione possiamo effettivamente creare un posto a cui appartenere, anche se questo sarà inevitabilmente influenzato dalla realtà del linguaggio che lo costituisce come oggetto». Il ruolo dell’immaginazione, intesa come spazio cosciente di esperienze, formato da un sostrato psichico ed un background culturale, è quello se non di erigere palazzi, quello di renderli abitabili oppure definirne il contesto in cui possiamo (o non possiamo) viverli.

Insieme a Lara Favaretto, Ludovica Carbotta è l’unica artista italiana selezionata da Ralph Rugoff, curatore della 58a Biennale di Venezia, per la mostra internazionale della manifestazione veneziana.

Ludovica Carbotta, Torino, 1982
· Galeria Marta Cervera (Madrid)
· Prezzi 5mila-20mila euro

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Una mappa dell'arte italiana nel 2021
 

Ludovica Carbotta

Redazione GdA, 22 febbraio 2021 | © Riproduzione riservata

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