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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliAix-en-Provence, Nizza e sedi varie (Francia). La rassegna internazionale «Picasso Méditerranée 2017-19», che coinvolge una sessantina di musei, alcuni dei quali nel sud della Francia, entra in uno dei suoi momenti clou questa estate. Alcune mostre instaurano un dialogo tra l’opera del’artista spagnolo (1881-1973) e quella di altri grandi suoi contemporanei.
Il Musée Matisse di Nizza propone allora (fino al 29 settembre) «Matisse e Picasso: La commedia del modello», con 130 opere e un’interessante sezione fotografica di una cinquantina di scatti, firmati Brassaï o Henri Cartier-Bresson, che mostrano i due artisti al lavoro nei rispettivi atelier.
Il Musée Granet di Aix-en-Provence allestisce «Picasso Picabia: la sfida della pittura» (fino al 23 settembre), creando un confronto inatteso tra il cubismo picassiano e il surrealismo del suo collega e quasi coetaneo parigino in un percorso crono-tematico in 150 opere.
Al Palais Lumière di Evian si può visitare (fino al 7 ottobre) «Picasso, l’atelier del Minotauro», che si concentra sul tema della tauromachia, allestendo un centinaio di opere. In Picasso il Minotauro (figura in cui a tratti si immedesimò) diventa simbolo della forza dell’irrazionale L’artista stesso, nel 49, posò per il fotografo americano Gijon Mili sulla spiaggia di Golfe-Juan con una grossa maschera a forma di testa taurina.
La mostra «Picasso-donner à voir» del Musée Fabre di Montpellier (fino al 23 settembre) è invece un’antologica che copre tutta la carriera dell’artista, dal 1895 al 1872, ma individuando le 14 date chiave che, secondo il museo, «mettono in luce delle rotture formali e tecniche nell’opera di Picasso». Per il Musée Fabre è l’occasione di attingere alle sue collezioni e allestire una delle rare versioni complete e firmate della «Suite Vollard» (1930-37), il celebre ciclo di incisioni che prende il nome del suo editore.
La mostra «Picasso a Vallauris» che si svolge (fino al 22 ottobre) tra il Musée national Pablo Picasso e il Musée Magnelli, a Vallauris, racconta gli anni che Picasso trascorse nella cittadina provenzale, dal 1947 al 55, anni delle gioie familiari dopo il dramma della guerra, tra vita quotidiana e lavoro artistico.
Oltre le frontiere della Francia, in Spagna, il Museu Picasso di Barcellona, nell’ambito della stessa rassegna, affronta un tema singolare con «La cucina di Picasso» (fino al 30 settembre). Attraverso 180 opere, con prestiti anche da Parigi, il museo torna sulla presenza del cibo nell’opera dell’artista ma anche sul ruolo dei ristoranti come luoghi di incontro per gli artisti delle avanguardie, dal Quatre Gats di Barcellona al Lapin Agile di Montmartre.

«Picasso en minotaure», uno scatto di Edward Quinn, esposto nella mostra al Palais Lumière di Évian-les-Bains «Picasso. L'atelier del Minotauro». ©edwardquinn.com © Succession Picasso 2018.
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