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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliVenezia. Da sempre la storia del profumo è legata alla storia dell’uomo, tanto nelle pratiche religiose quanto nell’antica arte della seduzione, e imprescindibile dalla storia del profumo è quella del suo contenitore, il flacone, la cui evoluzione di forme e materiali può tracciare un interessante percorso della storia dell’artigianato e del costume. Con questo intento la famiglia Storp, proprietaria della tedesca Drom Fragrances e di una collezione di flaconi da profumo di oltre 3mila pezzi, da alcuni anni, in collaborazione con Mavive e sotto l’egida del Muve, organizza piccole mostre a tema nel rinnovato Palazzo Mocenigo a Venezia, sede del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume con una sezione specifica dedicata al profumo. L’ultima, attualmente aperta fino al 1° ottobre con il titolo «Cabinet of curiosities. La Collezione Storp», vuole illustrare, attraverso la selezione di oltre 180 esemplari provenienti da tutte le epoche, l’aspetto più sorprendente, bizzarro e misterioso di questo contenitore, quello ispirato alla storia, alla natura, alla scienza e all’arte.
Suddivisi in tre sezioni (Naturalia, Artificialia e Mirabilia) flaconi a forma di animali, piante o fiori, fossili o conchiglie, oppure di binocolo, pistola o teschio, abbinano le forme più stravaganti ai materiali più insoliti, secondo un’usanza dalle origini antichissime che si è tramandata attraverso gli splendori del Seicento, le raffinatezze languide del Settecento e l’eclettismo dell’Ottocento. A cura di Gergana von Heyking, la mostra ha un taglio multisensoriale: per ogni sezione, infatti, è stata creata una fragranza specifica che il visitatore potrà scoprire insieme alle curiosità di questa Wunderkammer del profumo.

Flacone realizzato in un nocciolo di pesca. Inghilterra, secolo XIX. Collezione Drom

Doppio flacone in vetro rosso con fischietto in argento. Boemia Secolo XIX

Contenitore olfattivo in argento, a forma di coccodrillo. Europa, secolo XIX. Collezione Drom
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