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Il Rubens del barone

Vittorio Bertello

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«Lot e le sue figlie», un’opera realizzata tra il 1613 e il 1614 da Peter Paul Rubens e rimasta per oltre un secolo nelle collezioni del barone Maurice de Hirsch de Gereuth e dei suoi eredi, verrà messa in vendita da Christie’s nel corso dell’asta londinese serale di pittura antica del 7 luglio con una stima di oltre 20 milioni di sterline (cioè 26 milioni di euro).

L’opera (olio su tela, 190x225 cm) sarà esposta durante la Classic Week di Christie’s a New York tra l’8 e il 12 aprile e a Hong Kong tra il 26 e il 30 maggio, prima dell’esposizione londinese preliminare alla vendita.

Il primo proprietario accertato è un mercante del Seicento di Anversa, Balthazar Courtois (morto nel 1668), che lo aveva inventariato come «schouwstuck» («pezzo da camino»), cioè destinato a sormontare un camino di una sala della dimora. Dal figlio di Courtois passò nel 1698 a un altro ricco mercante di quella città, Ghisbert van Colen; da costui a Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach (1662-1726) principe elettore di Baviera e governatore generale dei Paesi Bassi spagnoli.

Da un suo erede passò nel 1706 a John Churchill, primo duca di Marlborough, che lo destinò prima a Marlborough House, poi a Blenheim Palace. Qui la tela, tra il 1710 e il 1720, venne leggermente estesa sopra e sotto, e fu dotata dell’attuale cornice. Dai Marlborough, infine, fu acquistata dal barone de Hirsch de Gereuth.

Il record all’asta per Rubens sono ancora i 49,5 milioni di sterline (corrispondenti all’epoca a 76,7 milioni di euro) che Lord Thomson of Fleet, un magnate canadese, pagò nel 2002 per «La strage degli innocenti», un olio su tavola di 142x182 cm messo in vendita il 10 luglio di quell’anno a Londra da Sotheby’s.

Vittorio Bertello, 06 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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Il Rubens del barone | Vittorio Bertello

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