A cent’anni dalla morte del grande incisore, pittore e scultore Max Klinger (1857-1920), la Galleria dell’Incisione di Brescia gli dedica dal 19 dicembre la mostra «L’enigma romantico» (a ingressi contingentati), nella quale espone tre serie complete delle sue magistrali incisioni («Schizzi all’acquaforte», 1879, «Eva e il Futuro», 1880, e la celeberrima suite «Un Guanto», 1881). Affascinato dai territori del sogno, Klinger era uno degli artisti più amati da de Chirico che, tra l’altro, ammirava il modo «bizzarro e fantastico con cui rappresentava il mito greco», individuando acutamente in esso aspetti segreti.
Alle sue incisioni visionarie sono accostati qui i lavori di Willi Geiger, Otto Greiner, Richard Müller, Joseph Uhl, coevi e a lui vicini, e di alcuni artisti del nostro tempo, come Vanni Cuoghi, Giorgio Bertelli, Franco Fanelli, Giuseppe Gallizioli, Fausto Gilberti, Giorgio Maria Griffa, Franco Matticchio, Alessandro Papetti, Francesco Parisi, Andrea Pedrazzini, Livio Scarpella e Velasco Vitali), affini a lui per lo spirito visionario che attraversa le loro opere. La mostra rimarrà aperta fino al 10 febbraio.
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