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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliLa Provincia di Sondrio ha deciso di sostenere la richiesta di contributo, per un importo complessivo di 500mila euro, derivanti dai fondi Aqst-Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, formulata dalla Diocesi di Como per il restauro di sei beni culturali ecclesiastici presenti sul territorio provinciale.
L’intervento, presentato il primo luglio in Provincia dal presidente Davide Menegola, da don Andrea Straffi, direttore dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Como, da don Andrea Salandi, vicario episcopale per la provincia di Sondrio e dal consigliere provinciale e sindaco del Comune di Piuro Omar Iacomella, si inserisce in un percorso più ampio di collaborazione tra l’ente provinciale e la Diocesi, avviato con la recente sottoscrizione di un accordo che segna l’avvio di una collaborazione strutturata, tesa a rafforzare il ruolo sociale, educativo e culturale delle parrocchie, delle associazioni cattoliche e di tutto il mondo del volontariato attivo sul territorio.
Tra gli obiettivi quindi anche quello della tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico religioso. Gli edifici individuati e interessati dagli interventi sono: • la chiesa parrocchiale di San Provino a Dazio (restauro tetto e facciate); • la chiesa di Santa Cristina a Ponte in Valtellina (risanamento conservativo del tetto); • la chiesa parrocchiale di San Fedele a Mello (restauro facciate); • la chiesa dei Santi Rocco e Bernardo in località Campedello, Chiavenna (restauro del tetto); • la chiesa parrocchiale di San Martino a Cosio Valtellino (restauro del tetto); • la chiesa di Sant’Antonio in località Scianno a Pedenosso (restauro tetto e facciata).
Sono tutti edifici che, oltre a rivestire un ruolo fondamentale nella vita religiosa delle comunità locali, rappresentano veri e propri simboli identitari, custodi di memorie, tradizioni, opere d’arte e tecniche artigianali che raccontano la storia del territorio della Valtellina e della Valchiavenna.
«Sostenere la conservazione e la valorizzazione di questi beni significa riconoscere il valore culturale, sociale e paesaggistico che essi rappresentano per l’intera collettività. La Provincia è al fianco delle Parrocchie e della Diocesi di Como affinché questo patrimonio, parte integrante della nostra identità, possa continuare ad essere tutelato e tramandato alle future generazioni», ha dichiarato nella circostanza il presidente della Provincia di Sondrio, Davide Menegola.
Per il direttore dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Como, don Andrea Straffi, «il patrimonio religioso della Diocesi è stato definito da celebri esperti di tutela come “ubiquo e plurimo”: non c’è comunità, per quanto piccola o defilata, che non possieda qualche monumento carico di arte, storia, tradizioni. Tali opere, come dice una scritta sulla facciata di una chiesa diocesana, sono frutto della “fatica e sudore dei poveri”. Il territorio della Provincia di Sondrio possiede quasi 500 chiese, oltre a diverse migliaia di cappelle: tutte costruzioni realizzate grazie al contributo e ai sacrifici della gente. Sentiamo la responsabilità di conservare e tramandare alle generazioni future questi beni, per i quali la manutenzione e il restauro sono attività sempre più impegnative per i parroci, le loro comunità e la società civile».
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