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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliChristie’s presenta la sua asta annuale italiana, il 5 e 6 aprile, forte dei numeri dell’edizione dell’anno scorso di «Milan Modern and Contemporary» (100% di venduto per l’asta serale, oltre 20 milioni di euro di incasso per i due giorni di vendita). L’indice del catalogo snocciola nomi del Novecento classico italiano (Severini e Balla, per esempio) e di artisti del dopoguerra (Fontana, Burri, Castellani, Manzoni, Boetti, Calzolari, Paolini, Rotella e Festa, tra gli altri).
Tra i lotti con le stime più alte si nota una «Mappa» del 1983 di Alighiero Boetti che Christie’s propone a 800mila-1,2 milioni di euro. In ordine cronologico si parte dal 1913, anno di realizzazione del «Tango argentino» di Gino Severini, proveniente da una collezione privata e al suo esordio assoluto nel mercato delle aste (400-700mila euro), per passare a «Complesso colorato di frastuono + velocità» di Giacomo Balla del 1914 ca, anch’esso mai passato in asta e stimato tra 400 e 600mila.
Si entra nel vivo con le opere del dopoguerra: di Lucio Fontana il catalogo presenta un classico come un «Concetto spaziale. Attese» del 1966, azzurro, quattro tagli (600-900mila euro) ma anche «Crocifisso», una scultura nel 1949 in ceramica vetrificata che ha una valutazione di 300-500mila euro.
Enrico Castellani è presente con «Senza titolo (Superficie bianca)» del 1959-60, a 250-350mila euro; stesse stime per un «Achrome» di Piero Manzoni del 1962-63, mentre di Paolo Scheggi «Zone riflesse» del 1962 e «Intersuperficie curva» del 1969 sono proposti rispettivamente a 250-350mila euro e a 300-500mila.
Di Alberto Burri, infine, ricordiamo due opere: un «Rosso plastica» del 1961 a 180-250mila euro e una «Combustione» del 1964 mai trattata prima dal mercato dell’arte (400-600mila euro).
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