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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliParigi. «Non mi sono mai neanche permesso di immaginare che un giorno sarei potuto intervenire sulla Piramide del Louvre. Figuriamoci farla sparire». Eppure è proprio quello che ha fatto e il risultato è sorprendente. L’artista e fotografo francese JR è noto soprattutto per i suoi ritratti giganti di gente comune che incolla come dei puzzle sui muri e i monumenti in giro per il mondo. Come quella volta nel 2006 che aveva ricoperto una favela di Rio de Janeiro. O quando, due anni fa, aveva rivestito di migliaia di fotografie di volti la cupola in restauro del Panthéon di Parigi.
Questa volta lo street artist gioca con l’architettura del Louvre: sulla famosa piramide di vetro di Pei ha realizzato un collage gigante su cui ha riprodotto al centimetro l’ala del museo che si trova dietro, e che quindi in genere è nascosta. Per effetto ottico la piramide sembra fondersi con il palazzo e quindi sparire. L’illusione è perfetta solo in un punto esatto del piazzale che l’artista ha deciso volontariamente di non indicare. Lo spettatore deve trovarlo da sé. La scelta del bianco e nero rende il tutto più surreale. «Quando ho cominciato a lavorare al progetto mi sono messo a osservare la gente. Persone di tutto il mondo si fanno dei selfie davanti alla piramide dando le spalle al museo e quindi di fatto senza guardarlo davvero, ha raccontato oggi l’artista incontrando i giornalisti davanti al Louvre. Ora, per vedere l’opera nella sua interezza, le persone dovranno diventare attive, si dovranno mettere a cercare il punto di vista esatto, e al tempo stesso troveranno altre prospettive, nuove e improbabili, che deformano o destrutturano l’opera».
Tra un’intervista e l’altra, stringe le mani dei passanti che lo riconoscono e si fa fotografare con loro. È stato il Louvre a contattare l’artista di 33 anni originario di Montfermeil, una delle periferie difficili di Parigi. Se J e R sono le iniziali del suo nome (si chiama Jean-René), lo street artist tiene segreto il suo cognome e si fa vedere in pubblico sempre con occhiali scuri e cappello. È da un anno che lavora a questo progetto che ha lui stesso finanziato. Per lui è importante che al suo lavoro non siano associati né marchi né logo «anche se è una strada difficile da seguire». Se non è la prima volta che usa la tecnica dell’anamorfosi, per il Louvre JR ha dovuto utilizzare un materiale plastificato al posto della carta «per non rovinare la superficie del vetro». E se in genere è lui insieme ai suoi collaboratori a incollare i collage anche se deve scalare muri, questa volta è intervenuta una squadra di operai specializzati «per motivi di sicurezza. Ma se fosse piovuto un giorno di più, aggiunge, non saremmo riusciti a montarla in tempo per oggi!».
Dice che far «sparire» la piramide di Pei è un po’ come rendere omaggio all’architetto sino-americano che l’ha disegnata e inaugurata tra le polemiche nel 1988. Pei aveva voluto una struttura più leggera e trasparente possibile per ridurre al minimo l’impatto visivo: «Mi piace pensare di rispettare la sua volontà, addirittura facendola scomparire». Come la maggior parte delle installazioni di JR anche questa è effimera. Sarà visibile fino al 27 giugno.

L'opera dello street artist francese JR che fa «sparire» la piramide del Louvre. Foto di Luana De Micco

L'artista JR presenta la sua nuova installazione al Louvre. Foto di Luana De Micco

La locandina del progetto di JR per il Louvre

L'opera di JR per la Piramide del Louvre
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