Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Sanza fine il tentativo di autenticare i Bacon bolognesi

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Dopo le polemiche alla mostra «El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio» (a cura di Lionello Puppi, Casa dei Carraresi a Treviso, fino al 10 aprile 2016, catalogo Skira) per la presenza, al termine del percorso, di due opere di Francis Bacon considerate non autografe da una parte della critica, ora la Francis Bacon Foundation di Bologna, ente gestore dei lavori esposti, annuncia per gennaio una mostra e la pubblicazione del catalogo ragionato della donazione dell’artista inglese (1909-1992) all’amico italiano Cristiano Lovatelli Ravarino.

«A Palazzo Montanari di Bologna (le date ancora non sono decise), spiega Serena Baccaglini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, verrà presentato il lavoro di diagnostica della grafologa forense Ambra Draghetti che ha studiato per 13 anni il segno di Bacon, le sue firme sui disegni della collezione Lovatelli. Sarà inoltre illustrato l’accurato e innovativo lavoro di diagnostica di Maurizio Seracini, docente all’Università della California Ucsd».

A Treviso si discute invece delle due Crocefissioni, appunto dalla collezione bolognese: un pastello collage su carta e una matita su carta, donate da Bacon insieme ad altre centinaia di opere tra disegni e opere grafiche. Alcune parti della raccolta Lovatelli Ravarino sono state al centro di sentenze giudiziarie e ora la vicenda si riapre a Treviso a causa di un articolo del «Corriere del Veneto-Corriere della Sera» (5 novembre).

Il giornale ha ricordato che il Francis Bacon Estate, ente che ufficialmente tutela l’opera dell’artista inglese insieme alla Dublin City Gallery, ritiene non autentici i disegni bolognesi, ancorché firmati. La magistratura si è appunto espressa in vari casi: il Tribunale di Bologna l’8 luglio 2004 stabilì che «nessuno può dire che le opere siano dei falsi», una vittoria dunque per il collezionista-amico di Bacon. Ma il tribunale di Cambridge (Gb), il 31 maggio 2012 emise una sentenza diversa: «Sei disegni della collezione sono contraffatti».

Nel 2014, infine, su richiesta dei galleristi Pascual Jordan e Marilena Graniti, vennero sequestrati alcuni altri disegni. A mettere in dubbio l’autenticità dei disegni sono l’esperto italiano Marco Tonelli, l’anglosassone Martin Harrison che sta curando per il 2016 un catalogo ragionato di Bacon, e anche alcuni esponenti del comitato scientifico del Bacon Estate come Hugh Marlais Davies, Norma Johnson, Sarah Whitfield.

Ma il curatore della mostra Lionello Puppi, docente emerito di Ca’ Foscari di Venezia, controbatte: «Sono certo della nostra posizione: sono pronto a fornire tutti i dati, gli atti e i documenti scientifici perché sulla autenticità di questi due disegni non c’è ombra di dubbio». Serena Baccaglini, anche nel comitato scientifico della mostra trevigiana, spiega come «proprio la travagliata storia giudiziaria dei disegni ne rafforza la loro autenticità visto che ci sono documentazione, perizie e test su carta e filigrana».

Infine il proprietario Cristiano Lovatelli: «Non sono io a dirlo, ma i fatti raccontano della mia affettuosa amicizia con Bacon e dei disegni e dei pastelli che mi ha regalato: negli ultimi 7 anni ci sono state mostre in tutto il mondo con i nostri disegni, da Buenos Aires a San Paolo, da Praga a Londra e nessuno ha avuto da ridire. Coloro che avanzano dubbi sono persone come Brian Clarke e Martin Harrison che non hanno mai incontrato l’artista, a differenza mia e dei migliori amici di Bacon come Maggie Shearer, Brian e Lynn Hayow».

Stefano Luppi, 03 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Alla Galleria Bper 39 opere (da Guercino a Ontani, da Jules van Biesbroeck a Klinger) illustrano il rapporto tra esseri mitologici e la condizione umana odierna

Alle Sale Chiablese oltre 100 opere dal Quattrocento al Novecento per un lungo excursus che pone al centro la bellezza del gentil sesso

Negli spazi della Fondazione luganese, due appuntamenti celebrano l’anniversario della raccolta dei coniugi che, in mezzo secolo, acquisirono oltre 250 opere da Balla a Warhol

Nel centenario della nascita il Museo di San Domenico, a Imola, riunisce una settantina di opere dell’artista che amava sperimentare con i materiali più eterogenei 

Sanza fine il tentativo di autenticare i Bacon bolognesi | Stefano Luppi

Sanza fine il tentativo di autenticare i Bacon bolognesi | Stefano Luppi