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Sogni di latta e di cartone

Cinquant’anni di pubblicità italiana in mostra a Gorizia

Carla Cerutti

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Si è inaugurata, nel settecentesco Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, una mostra singolare che, per la prima volta, presenta al pubblico una collezione privata udinese di tabelle pubblicitarie italiane, in latta e in cartone, realizzate tra il 1900 e il 1950. Il periodo è quello «d’oro» del manifesto cromolitografico ed è interessante constatare come, accanto a geniali invenzioni di molti artisti anonimi, anche le creazioni di noti maestri del cartellonismo, a cominciare da Marcello Dudovich o Plinio Codognato fino a Erberto Carboni o Gino Boccasile, siano state tradotte su latta, assicurando loro una vita ben più lunga dell’effimero manifesto cartaceo, oltre ad una resa cromatica più viva e lucente.

I circa 400 esemplari selezionati da Piero Delbello e Raffaella Sgubin appartengono alla collezione di Stefano Placidi, costruita in 35 anni di appassionata ricerca. Cinquant’anni di storia del Novecento si dipanano in 12 sale del piano terra di Palazzo Attems Petzenstein in un allegro percorso organizzato per settori merceologici, dalla cosmesi femminile ai prodotti per la casa e per l’arredamento, dagli alimentari ai liquori, dall’abbigliamento alla motorizzazione.

Esaltata dallo sfondo rosso, non passa inosservata la testa femminile in puro stile déco che reclamizza i prodotti di bellezza dall’ammiccante nome «Hormona» (1934), mentre allude a Cappiello il divertente cuoco di Veneziani in sella a un maccherone, cavallo di battaglia del pastificio Lotti&De Nobili di Codroipo. Cammina spedito con un grande vassoio sulla testa colmo di boccali il giovane cameriere disegnato per la Birra Dreher (1925-1930 ca) dal fumettista Giovanni Scolari, così come saetta sulla neve bianca la lepre scelta da un anonimo artista per pubblicizzare i Polverifici Italiani Riuniti di Firenze.

Tra una tintura per capelli dell’Oréal dal significativo nome «Imédia» (1934), un cappello di Borsalino o le seducenti calze da donna «Noemi», fino ai lubrificanti «Permolio» o alla mitica Vespa della Piaggio, il percorso della mostra prosegue piacevolmente con la possibilità di completarsi nella pinacoteca allestita al piano nobile, dove sono custodite opere di versatili artisti che sono stati anche cartellonisti, come Josef Maria Auchentaller, Gino de Finetti e Tullio Crali.

La rassegna, che durerà fino al 27 gennaio 2019, è corredata di un corposo catalogo (200 pp., 200 ill., € 20) edito da Gaspari (Udine), di sicuro interesse data la scarsezza di documentazione su questo singolare argomento.

Carla Cerutti, 29 settembre 2018 | © Riproduzione riservata

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Sogni di latta e di cartone | Carla Cerutti

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