Un’immagine dal Festival Photo La Gacilly

© Jean-Michel Niron

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Un’immagine dal Festival Photo La Gacilly

© Jean-Michel Niron

20 anni di fotografia a La Gacilly

La 21ma edizione del Festival porta nelle strade della cittadina bretone una mostra en plein air

Fondato nel 2004, il Festival Photo La Gacilly, realizzato in Bretagna, viene presentato come la più grande mostra fotografica en plein air in Francia. Ogni estate, il borgo dell’entroterra bretone si trasforma in una galleria a cielo aperto. Il visitatore segue un percorso pittoresco e bucolico attraverso oltre 300 immagini di noti nomi della fotografia internazionale, allestite nei giardini e nei boschetti circostanti, lungo il ruscello e i vicoli del borgo. 

Quest’anno, la 21ma edizione si svolge dal 21 giugno al 3 novembre. Nel corso degli ultimi anni, le mostre fotografiche en plein air si sono moltiplicate in Francia, nei borghi e nelle piccole città, ma anche nei parchi e giardini di luoghi storici come abbazie, attirando molti turisti e aiutando allo sviluppo culturale e economico locali. La Gacilly, che conta meno di 4mila abitanti, accoglie più di 300mila visitatori nei quattro mesi di festival. 

Fondato da Jacques Rocher, industriale del settore cosmetico, il festival, curato da Cyril Drouhet, ha trovato la formula vincente: la qualità della selezione, il tema a sfondo ecologico e l’impegno ambientale, la gratuità della visita, e la scelta suggestiva del grande formato, con maxi immagini che coprono interamente i muri di granito scuro della case. Il tema scelto quest’anno è l’Australia: sono allestiti gli scatti dell’artista aborigeno Bobbi Lockyer, la serie «Big Sky» di Adam Ferguson, il reportage di Matthew Abbott sugli incendi devastatori del 2020, le fotografie documentaristiche di Trent Parke, dell’agenzia Magnum, e ancora i lavori di Tamara Dean, Anne Zahalka, Anoek De Groot e Narelle Autio. Sono stati poi selezionati i reportage nelle città degli Stati Uniti di Joel Meyerowitz, pioniere della «fotografia di strada», i cicloni e le tempeste di Mitch Dobrowner, o ancora il lavoro di Alessandro Cinque sullo sfruttamento delle miniere in Bolivia, Perù e Ecuador. La Gacilly ha fatto emuli, dai piccoli festival locali, come L’Oeil di L’île d’Olonne, sul litorale atlantico della Vandea, alla sua 9ma edizione (1 giugno-31 ottobre), e a eventi che si stanno via via affermando, come il Festival Photo Martagny, nella campagna della Normandia, che ha attirato più di 8.500 visitatori nel 2023 ed è oggi alla sua 7ma edizione (22 giugno-1 settembre). Lungo il percorso eclettico, allestito a margine della Forêt de Lyons, sono esposti gli scatti di sette artisti: Maurice Renoma, Alexandre Sattler, Maxime Crozet, Francis Leroy, Cyrielle Sicard, Philippe Blondel e Mathieu Douzenel. Da giugno a settembre si svolge inoltre la reputata Saison photo dell’abbazia reale dell’Epau, alle porte di Le Mans, quest’anno sul tema «Dans les herbes hautes». Gli scatti sono allestiti in una piacevole passeggiata nei giardini dell’abbazia cistercense, fondata nel 1230 da Berengaria di Navarra, vedova del re d’Inghilterra Riccardo I, detto Cuor di Leone, poi acquisita nel 1959 e restaurata dal dipartimento Sarthe e monumento storico dal 1973. Sono presentati quest’anno i lavori di Thierry Ardouin, Hiên Lâm Duc, Bernard Reignier, Gérard Uféras, Myrto Papadopoulos e Nicolas Camoisson.

Un’immagine dal Festival Photo La Gacilly. © Jean-Michel Niron

Luana De Micco, 19 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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