«Design de poster» (1952) di Henri Matisse

Foto © Bpk / Nationalgalerie, Smb, Museum Berggruen Andres Kilger. © Succession H. Matisse 2024

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«Design de poster» (1952) di Henri Matisse

Foto © Bpk / Nationalgalerie, Smb, Museum Berggruen Andres Kilger. © Succession H. Matisse 2024

Al Musée de l’Orangerie le gemme di Heinz Berggruen

Mentre l’omonimo museo rimane chiuso per restauri fino al 2025, la collezione di arte moderna del mercante tedesco viaggia per farsi conoscere in tutta Europa

Il Musée de l’Orangerie ospita un centinaio di opere del Museum Berggruen di Berlino, il museo d’arte moderna che occupa un’ala del palazzo Stüler, di fronte al Palazzo di Charlottenburg, attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione (la riapertura è attesa nel 2025). La chiusura del museo è l’occasione per la collezione berlinese di viaggiare e farsi conoscere in Europa nell’ambito di una serie di mostre organizzate da diversi musei (tra cui, fino allo scorso giugno, anche la Galleria dell’Accademia di Venezia). Dal 2 ottobre al 27 gennaio 2025 il Musée de l’Orangerie presenta «Heinz Berggruen, un mercante e la sua collezione», che riunisce tele di Pablo Picasso, Paul Klee e Henri Matisse e le sculture di Alberto Giacometti, artisti che sono al centro della collezione del museo tedesco. 

Heinz Berggruen nasce a Berlino nel 1914 in una famiglia ebrea e nel ’36 lascia la Germania nazista per esiliare in California, negli Stati Uniti. Tornato in Europa alla fine del conflitto, Berggruen lavora come giornalista a Berlino collaborando con il quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung», e poi, nel 1947, si stabilisce a Parigi. È qui, nella capitale francese, che dopo aver acquistato da un antiquario un album di disegni di Toulouse-Lautrec, decide di dedicarsi alla sua più grande passione: l’arte. Apre dunque una galleria, prima in place Dauphine, sull’île de la Cité, poi in rue de l’Université, specializzandosi soprattutto nelle opere grafiche degli artisti moderni. Nel 1950 organizza la prima esposizione di stampe di Paul Klee, nel ’53 allestisce i papiers découpés di Matisse. Frequenta André Breton, Paul Éluard e Picasso, che gli dona uno studio preparatorio del 1907 per «Les Demoiselles d’Avignon» (in mostra a Parigi) e gli accorda l’autorizzazione di riprodurre in bronzo centinaia delle sue sculture. Nel 1996 Heinz Berggruen torna a Berlino, portando con sé la sua ricca collezione, che comprende anche opere di Cézanne, Seurat e Van Gogh, e apre il museo che porta il suo nome in un’ex caserma costruita nell’800 per gli ufficiali della guardia reale (e che oggi appartiene ai suoi eredi). Nel 2000, pochi anni prima della sua morte, nel 2007, decide di donare la sua collezione allo Stato tedesco. Già prima aveva ceduto una parte della sue opere di Paul Klee al Musée national d’art moderne di Parigi e al Metropolitan Museum di New York. L’Orangerie espone, tra le altre: «Paesaggio in Blu» di Klee (1917), «Le cahier bleu» (1945) di Matisse, e di Picasso, «Arlecchino seduto» (1905), «Il Marinaio» (1938) e «Il maglione giallo» (1939), un ritratto di Dora Maar.

«Karge Worte des Sparsamen» (1924) di Paul Klee. Foto © Bpk / Nationalgalerie, Smb, Museum Berggruen / Jens Ziehe

«Nature morte devant une fenetre à Saint-Raphael» (1919) di Pablo Picasso. Foto © Bpk / Nationalgalerie, Smb, Museum Berggruen / Jens Ziehe © Succession Picasso 2024

Luana De Micco, 30 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

Al Musée de l’Orangerie le gemme di Heinz Berggruen | Luana De Micco

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