«Schlachtfest» (1900 ca) di Alfred Kubin (particolare)

© Eberhard Spangenberg. Ld

Image

«Schlachtfest» (1900 ca) di Alfred Kubin (particolare)

© Eberhard Spangenberg. Ld

Alfred Kubin maestro di mondi onirici e distopici

All’Albertina modern di Vienna un centinaio di lavori dalla produzione giovanile dell’artista asburgico che scelse il disegno e la litografia per addentrarsi nei labirinti della psiche

Alfred Kubin è ormai considerato un maestro di mondi onirici e distopici, che negano l’idillio anche là dove paiono raffigurarlo. L’artista asburgico (1877-1959) scelse il disegno e la litografia come centrali mezzi espressivi, per addentrarsi con determinazione nei più foschi e universali labirinti della psiche, e trarne immagini che ancora turbano e inquietano. I suoi mondi sono popolati di personaggi angoscianti, animali fantastici e situazioni grottesche, in cui i protagonisti sembrano ineluttabilmente in balia di forze oscure quanto incontrollabili. Fra i maestri da cui traeva ispirazione: Holbein, Velázquez, Goya e Max Klinger, ma anche Schopenhauer e Otto Weininger

Dal 14 agosto al 9 febbraio 2025 con il titolo «Alfred Kubin. L’estetica del male» l’Albertina modern dedica all’artista una mostra con opere soprattutto dalla collezione di casa: «Il nostro corpus viene direttamente dal lascito dell’artista, che lo destinò in parte all’Albertina e in parte all’Oberösterreichisches Landesmuseum, ci dice la curatrice Elisabeth Dutz. Dalle 1.800 tavole in nostro possesso abbiamo scelto in particolare un centinaio di lavori dalla produzione giovanile perché di qualità particolarmente elevata e di forte impatto». Lo spartiacque del 1904 scelto dalla curatrice coincide con l’anno in cui Kubin sposò Hedwig Luise Schmitz e, dopo un’infanzia e una giovinezza costellate di traumi, iniziò una fase di relativa serenità. Fra le opere esposte, anche l’assai noto «Guerra» (1901-02), in cui un gigantesco soldato armato di una scure marcia nudo a grandi passi su un campo di battaglia per calpestare senza pietà il nemico, le cui lance appaiono come fragili fili d’erba.

Flavia Foradini, 12 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nel museo di Tulln sono presentate opere provenienti da una collezione privata, alcune delle quali mai esposte prima, che ricostruiscono le sperimentazioni dell’artista austriaco sul corpo umano

Le antiche miniere erano ambienti climaticamente perfetti dove i nazisti ammassarono le opere d’arte razziate a partire dal 1943. Contate 6.500, probabilmente erano 20mila («degenerate» comprese). Tutte meno sette recuperate dai «Monuments Men»

A circa 50 km a est di Salisburgo, l’archeologo Daniel Brandner ci accompagna nell’«area 39» della miniera di straordinarie dimensioni ed estensioni, da lui studiata con il suo team, dove il minerale ha preservato corpi, abiti e strumenti di lavoro risalenti al 1100 a.C.

Una coppia di medici dona 37 opere di 24 artisti in larga parte dedicata al Modernismo austriaco: dipinti, acquerelli e disegni per un valore di 14 milioni 

Alfred Kubin maestro di mondi onirici e distopici | Flavia Foradini

Alfred Kubin maestro di mondi onirici e distopici | Flavia Foradini