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In Palazzo Cicogna, in corso Monforte 23, nel cuore di Milano, Lucio Fontana aveva il suo studio, tra il cortile d’onore e il grande, magnifico giardino, là dove oggi si apre lo Studio Giangaleazzo Visconti. E forse è il suo spirito benevolo ad aver attratto in questo nobile palazzo (dove si trova anche la sede della Fondazione a lui intitolata) un gran numero di gallerie d’arte dalle diverse specializzazioni, fino a farne un vero crocevia d’arte. Il 17 novembre sei di esse inaugurano in contemporanea altrettante mostre, con un’introduzione collettiva dello scrittore Gianni Biondillo.
Da Salamon Old Masters (cui si accede da via San Damiano 2), Matteo Salamon presenta fino al 31 gennaio la mostra «Antonello Viola incontra un dipinto di Filippo Lippi», in cui sono riunite sette opere inedite di Antonello Viola (Roma, 1966, reduce dalla personale alla Galleria Nazionale di Roma) realizzate con lente, successive stratificazioni di colori prima, poi di oro (in seguito graffiato), su carta giapponese. Con esse, l’artista si confronta, con forza e delicatezza, con la «Madonna con Bambino» di Filippo Lippi, unica sua opera ancora in mani private.
Da Salamon Fine Art (stesso ingresso), Lorenza Salamon dà voce, con la mostra «Il Bosco #4» (fino al 9 dicembre) a Giorgia Oldano e Jessica Carroll, due artiste che da anni guardano alla natura: la prima come disegnatrice naturalistica en plein air, presente qui con monotipi che raffigurano foreste abitate da colorate silhouette di animali selvatici, la seconda con sculture legate al mondo degli animali, specie a quelli che vivono in comunità, come le api o le piccole anguille.
Dall’ingresso di corso Monforte si accede alle altre quattro gallerie: nello Studio Giangaleazzo Visconti vanno in scena, nella sua seconda personale qui, i vibranti, vitali, lavori su tela e su carta di Alessandro Twombly, percorsi da fremiti di colore, riuniti nella mostra «battito del picchio» (fino al 17 febbraio), mentre lo Studio Gariboldi presenta fino al 16 dicembre la perfomance «The Balanced Artist» di Giorgio Cardazzo Catalani nella mostra «Limiti di equilibrio»: 12 opere di Giovanni Anselmo, Agostino Bonalumi, Alexander Calder, Sérgio de Camargo, César, Gianni Colombo, Walter Leblanc, Francois Morellet, Giuseppe Penone, Angelo Savelli, Nobuo Sekine, Jesùs-Rafael Soto, accomunate dalla ricerca di un equilibrio armonico.
Da NP Viewing Room il filo conduttore delle opere esposte (di Giorgio De Chirico, Alekos Fassianos, Giulio Paolini, Salvo, Francesco Vezzoli) è, invece, la classicità, riletta nella mostra «Lettura Classica» (fino al 22 dicembre), mentre Longari Arte propone un nuovo progetto dell’artista brasiliana Monica Silva, già presentata con grande successo ad Amart, che nella mostra «Art Beyond Imagination» (fino al 31 gennaio) reinterpreta cinque opere d’arte antica in altrettante foto ironiche e «iperpop», lavorando sulla scultura senese del ’400 già protagonista ad Amart, su un dipinto lombardo del ’700, sul piccolo «San Lorenzo» di marmo di Pietro Bernini, sul frammento di una «Sibilla», 1470, di Nicolò di Giovanni Fiorentino, e sulla «Maddalena», fine ’600, di Barthélémy Chasse.

In primo piano «Rosso» (1966), e sullo sfondo «Bianco (Untitled)» (1966), di Agostino Bonalumi. Cortesia dello studio Gariboldi