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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliFondazione Nicola Trussardi e Palazzo Morando-Costume Moda Immagine annunciano «Fata Morgana: memorie dall’invisibile», una mostra ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi, a cura di Massimiliano Gioni, Daniel Birnbaum e Marta Papini, che si terrà dall’8 ottobre al 30 novembre.
La mostra è stata concepita appositamente per gli spazi di Palazzo Morando, museo dedicato alla storia di Milano e residenza di Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini (1876-1945), nobildonna che tra Otto e Novecento raccolse una vasta biblioteca su temi occultistici, spiritici e alchemici, oggi custoditi all’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana.
Se la Fata Morgana è classicamente un personaggio mitologico appartenente al ciclo delle leggende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, spesso associata a luoghi misteriosi come l’isola di Avalon, terra di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti, nelle interpretazioni moderne o contemporanee diventa una donna libera, indipendente e anticonformista che vive senza seguire le regole imposte dalla società.
La mostra trae ispirazione dal poema «Fata Morgana», scritto da André Breton nel 1940, e si inoltra in un percorso di visioni, estasi, apparizioni e immaginari alternativi per esplorare il rapporto tra arte, occulto e dimensioni interiori. Con dipinti, fotografie, documenti, disegni e oggetti rituali, sono esposte opere di medium, mistici, visionari, artisti che hanno aperto varchi tra il visibile e l’invisibile, e si riproduce così un vivace panorama di ricerche nate ai margini della storia ufficiale, ma capaci di trasformare radicalmente le convenzioni dell’arte e della società.
La mostra ruota intorno a un nucleo di opere di Hilma af Klint, pittrice svedese che agli inizi del Novecento, guidata da presenze medianiche, sviluppò un linguaggio astratto del tutto originale, precorrendo pionieri dell’astrazione come Kandinskij e Mondrian. È l’occasione per ammirare in Italia un nucleo di 16 tele risalenti alla primissima fase della sua sperimentazione «automatica».
Accanto a quelle di Hilma af Klint verranno presentate opere e documenti di altre figure storiche tra cui Georgiana Houghton, Emma Kunz, Linda Gazzera, Hélène Smith, Eusapia Palladino, Carol Rama, Man Ray, Pierre Klossowski, Victorien Sardou, Augustine Lesage, Annie Besant e Wilhelmine Assmann, che saranno poste in dialogo con artiste e artisti contemporanei che hanno interrogato gli stessi temi attraverso nuovi media e nuovi linguaggi: Judy Chicago, Kerstin Brätsch, Marianna Simnett, Andra Ursuţa, Diego Marcon e Chiara Fumai.
Sono poi in mostra anche alcuni testi provenienti dalla biblioteca della Contessa Morando, concessi in prestito dalla Biblioteca Trivulziana.
«Con Fata Morgana la Fondazione Nicola Trussardi rinnova la propria vocazione a esplorare territori artistici inattesi e a dare spazio a narrazioni alternative, portando l’arte contemporanea oltre i confini tradizionali», dichiara Beatrice Trussardi, presidente della Fondazione Nicola Trussardi. Non è un caso che il poema Fata Morgana di André Breton sia stato scritto nel 1940: nei momenti più bui, il bisogno di immaginare un altrove e di riconnettersi a dimensioni invisibili si fa più urgente. Questo progetto nasce dall’incontro tra visioni radicali e sensibilità eccentriche, in un intreccio di arte, scienza e ignoto che interpreta pienamente la missione culturale della Fondazione».