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Cézanne allo specchio

Luana De Micco

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Tutto il Cézanne ritrattista è esposto al Musée d’Orsay fino al 24 settembre. Più noto per le sue nature morte e per le «Bagnanti», l’artista francese (1839-1906) dipinse quasi 200 ritratti. È con un autoritratto che iniziò a dipingere, negli anni Sessanta dell’Ottocento, realizzandone in tutto 26.

E sono del 1906, poco prima della sua morte, i due ritratti del giardiniere della casa di Aix-en-Provence, Vallier, esposti l’uno accanto all’altro a Parigi, in prestito dalla Tate di Londra e dalla National Gallery di Washington. Cézanne ritrasse i familiari, la moglie Hortense Fiquet e il figlio Paul, i genitori e la sorella Marie. Diverse tele immortalarono sin dal 1866 lo zio materno, Dominique Aubert, avvocato, in abito da monaco o col turbante.

Altri sono volti di anonimi e contadini. Il tema del ritratto nell’opera di Paul Cézanne non era ancora stato al centro di una mostra, ma è nei ritratti che, secondo i curatori, si coglie l’aspetto più intimo del suo lavoro e l’originalità di uno stile pittorico che ne fa il «padre della modernità in materia di ritratto».

La mostra «Ritratti di Cézanne» è stata organizzata in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra (dove sarà allestita dal 26 ottobre all’11 febbraio 2018) e la National Gallery of Art di Washington (25 marzo-primo luglio 2018).

Luana De Micco, 03 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

Cézanne allo specchio | Luana De Micco

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