
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
«Qui, spiega il curatore Bruno Corà, le superfici libere dal supporto del telaio sono attraversate da una moltitudine di segni disposti secondo concentrazioni e diradazioni che richiamano gli accadimenti dell’essere»
- Camilla Bertoni
- 08 aprile 2024
- 00’minuti di lettura


«Passo dopo passo» (1989) di Dadamaino
Dadamaino a tu per tu con Palladio
«Qui, spiega il curatore Bruno Corà, le superfici libere dal supporto del telaio sono attraversate da una moltitudine di segni disposti secondo concentrazioni e diradazioni che richiamano gli accadimenti dell’essere»
- Camilla Bertoni
- 08 aprile 2024
- 00’minuti di lettura
Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliLo spazio di Palladio e il segno di Dadamaino (Milano, 1930-2004) dialogano nel salone e nelle cantine di Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo (Vi), nella mostra curata da Bruno Corà con la consulenza scientifica di Francesca Pola, che presenta una selezione di opere realizzate da Dadamaino negli anni Ottanta e Novanta.
Opera giovanile di Andrea Palladio, Villa Pisani Bonetti è stata acquisita dalla famiglia veronese Bonetti che, anche attraverso l’interazione con l’arte contemporanea, ne ha aperto la fruizione al pubblico dopo il restauro. Progettata dal 1541 e realizzata nel 1544-45, ispirata alla monumentalità della Roma imperiale, la Villa Pisani rappresentava l’affermazione del potere di Venezia sulla terraferma. Dimora rappresentativa e vivibile nello stesso tempo, controllava il territorio agricolo, mentre la posizione sul fiume la collegava alla Serenissima.
Nel grande salone centrale del piano nobile sono esposte tre opere di Dadamaino della serie «Sein und Zeit» (1989). «Qui, spiega Bruno Corà, le superfici libere dal supporto del telaio sono attraversate da una moltitudine di segni disposti secondo concentrazioni e diradazioni che richiamano gli accadimenti dell’essere. Queste opere dialogano con tre lavori del ciclo de “I fatti della vita” (1980) nei quali la superficie è frammentata da sequenze di tracce che si fanno pura energia. I continui movimenti e mutamenti di direzione si ritrovano anche in altre opere dei cicli “Sein und Zeit” (1998) e “Il movimento delle cose (La malattia)” (1994), esposte nelle cantine con due lavori della serie “Passo dopo passo” (1989)».
La mostra è organizzata dall’Associazione Villa Pisani Contemporary Art in collaborazione con la galleria A arte Invernizzi di Milano. È accompagnata da un volume sull’iter creativo di Dadamaino dalla fine degli anni Cinquanta al 2000, con la riproduzione delle opere in mostra, un saggio di Bruno Corà e un apparato bio-bibliografico aggiornato. Nel giardino della Villa, dopo il restauro e il completo ripristino è tornata a vivere la Barchessa, oggi raffinato Relais, con Spazi Eventi e il ristorante Osteria del Guà.