In concomitanza con la chiusura della Biennale di Venezia, dove il padiglione francese era rappresentato dall’artista franco-caraibico Julien Creuzet, e con l’idea di proseguirne lo spirito, alla A plus A Gallery è stata inaugurata la mostra «Noutoupatou, Mondes caribéens en mouvement» (sino al 21 dicembre). Realizzata in collaborazione con Campus Caraïbéen des Arts e con il sostegno dell’Institut Français de culture, presenta le opere di Flavio Delice, Samuel Gelas e Shamika Germain, tre giovani artisti della scena caraibica, provenienti dalle isole di Haïti, della Guadalupa e di Saint Martin, laureati al Campus Caraïbéen des Arts di Fort-de-France in Martinica. È una Scuola d’Arte patrocinata dal Ministero della cultura e della Comunicazione, integrata nel sistema dell’insegnamento superiore delle scuole d’arte francesi, unico polo francofono d’insegnamento delle arti visive nell’arco caraibico e nell’America centrale.
«Noutoupatout», un suono, un gioco di parole, è una mostra curata da Paola Lavra, antropologa e docente al Campus Caraïbéen des Arts e diplomata alla School for Curatorial Studies Venice, in collaborazione con May Clementé, direttrice della Galerie École del Cca. La mostra è frutto di un progetto che prevede un periodo di residenza dei tre artisti a Venezia, una masterclass proposta da Julien Creuzet e una serie di iniziative di scambio con la città ospitante. I temi di fondo indagati dai tre artisti sono quelli scandagliati anche da questa ultima Biennale, legati quindi all’identità della società coloniale di un Paese in cerca delle sue origini, tra il suo statuto di territorio francese d’oltremare e la vicinanza con le Americhe globalizzanti.