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Il network del Secolo d’oro

Al Louvre riuniti 12 dipinti di Vermeer

Luana De Micco

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Il Louvre espone tutto Vermeer (1632-75), o quasi. Il museo parigino, che possiede due tele del pittore olandese, «L’astronomo» e «La merlettaia», dal 22 febbraio al 22 maggio presenta la mostra «Vermeer e i maestri della pittura di genere», in collaborazione con la National Gallery of Ireland di Dublino e la National Gallery of Art di Washington. Per la prima volta a Parigi da una cinquantina d’anni sono riuniti 12 dipinti, ovvero i due terzi come sottolinea il museo, dell’opera nota del maestro di Delft. Gli Stati Uniti hanno prestato «La pesatrice di perle» e «Donna che scrive una lettera» e l’Irlanda «Donna che scrive una lettera alla presenza di una domestica».

In mostra figurano anche «Donna seduta alla spinetta» della National Gallery di Londra, «Il geografo» dello Städel di Francoforte e «La lattaia» del Rijksmuseum di Amsterdam. Ma non si tratta di una mostra monografica, poiché il tema è la «pittura di genere» (non è esposta, ad esempio, «La ragazza con l’orecchino di perla», che nel 2014 è stata al centro di una mostra a Bologna).

L’intenzione della mostra è piuttosto di dimostrare, accostando opere di Gerrit Dou, Gerard ter Borch, Jan Steen, Pieter de Hooch, Gabriel Metsu, Caspar Netscher o ancora di Frans van Mieris, che la «sfinge di Delft», secondo la definizione del critico francese Théophile Thoré-Bürger, non era l’artista solitario e chiuso nella sua torre d’avorio come si suole rappresentarlo, ma che al contrario aveva costituito con altri maestri della pittura di genere suoi contemporanei un vero «network del Secolo d’oro» tra Amsterdam, Leida, Delft e Utrecht, ricco di scambi fruttuosi.

Poiché tutta la stagione del Louvre è dedicata al Secolo d’oro olandese, il museo presenta per la prima volta, nelle stesse date, anche una selezione della Leiden Collection, circa 250 opere di artisti attivi nella città di Leida, riunite dal filantropo americano Thomas Kaplan e dalla moglie Daphne Recanati Kaplan. La coppia di collezionisti ha prestato 11 opere di Rembrandt, tra cui la spettacolare «Minerva», e in quest’occasione donerà al Louvre il grande «Eliezer e Rebecca al pozzo» di Ferdinand Bol (1616-80), allievo di Rembrandt. La mostra «Capolavori della Leiden Collection, il secolo di Rembrandt» sarà poi presentata al Long Museum di Shanghai e al Museo nazionale di Pechino, prima di partire per il Louvre Abu Dhabi. 

Dal 15 marzo al 12 giugno il museo parigino proporrà anche «Disegnare il quotidiano. L’Olanda al Secolo d’oro». Realizzata con l’École des Beaux-Arts di Parigi, la mostra presenta una novantina di disegni di Rembrandt, Van Goyen, Van Ostade o ancora Buytewech, scene perlopiù di vita quotidiana e domestica, rurale o urbana nell’Olanda seicentesca.

Luana De Micco, 10 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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