José María Velasco, «The Valley of Mexico from the Hill of Santa Isabel», 1877, Città del Messico, Museo Nacional de Arte, Inbal

© Reproducción autorizada por el Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura, 2024

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José María Velasco, «The Valley of Mexico from the Hill of Santa Isabel», 1877, Città del Messico, Museo Nacional de Arte, Inbal

© Reproducción autorizada por el Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura, 2024

José Maria Velasco, il primo latinoamericano in mostra alla National Gallery

Una trentina di dipinti e disegni del più celebre pittore messicano del XIX secolo, che fu anche botanico, naturalista e geologo, è protagonista della prima monografica a lui dedicata in Gran Bretagna

Organizzata in occasione del 200mo anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Messico e Regno Unito, «José María Velasco. Una visione del Messico» (dal 29 marzo al 17 agosto) è la prima mostra monografica dedicata in Gran Bretagna al più celebre pittore messicano del XIX secolo, nonché la prima della National Gallery di Londra relativa a un artista latinoamericano. 

Vissuto in un’epoca di radicali cambiamenti sociali, in cui il magnifico paesaggio messicano cominciava a misurarsi con una rapida industrializzazione, Velasco (1840-1912) è uno scienziato-pittore considerato nel suo Paese una vera istituzione, ma oggi poco conosciuto all’estero nonostante abbia molto esposto e sia stato varie volte premiato, tra gli anni Settanta e Novanta dell’Ottocento, in Europa e negli Stati Uniti. L’ultima significativa mostra estera a lui dedicata si è infatti tenuta quasi cinquant’anni fa, nel 1976, in Texas. Non essendoci alcuna sua opere nelle collezioni pubbliche inglesi, la mostra della National Gallery presenta circa 30 tra dipinti e disegni per la maggior parte provenienti da collezioni pubbliche e private messicane, che coprono cinquant’anni di lavoro di un artista che fu anche appassionato botanico, naturalista e geologo. 

Il nucleo più rilevante appare quello di 17 opere conservate nel Museo Nacional de Arte (Munal) di Città del Messico, principale istituzione museale pubblica del Paese. Realizzata in collaborazione con il Minneapolis Institute of Art, che la ospiterà dal 27 settembre al 4 gennaio 2026, la mostra è curata dall’artista e curatore indipendente Dexter Dalwood e da Daniel Sobrino Ralston del museo inglese. «I dipinti di Velasco hanno saputo assorbire tradizione e storia della pittura paesaggistica europea, afferma Dalwood, portando la rappresentazione e la comprensione del paesaggio messicano a una nuova statura artistica». Allo scopo di evidenziare la complessità di interessi di Velasco, la mostra è strutturata in sei sezioni tematiche: «Paesaggio e industria» presenta opere come «La valle del Messico dal Molino del Rey» (1895, collezione privata, Città del Messico) e «Il mulino tessile di La Carolina, Puebla» (1887, Museo nazionale della Repubblica Ceca), mentre «Flora» espone alcune fra le opere più iconiche come «Un ponte rustico a San Ángel» e «Cardón, Stato di Oaxaca», entrambe al Munal. La sezione centrale, «La valle del Messico», è dedicata al più grande dipinto di Velasco, «La valle del Messico dalla collina di Santa Isabel» (1877, sempre al Munal), mentre «Rovine e archeologia» esplora il rapporto di Velasco con le antiche culture precolombiane. «Ere Geologiche» ne evidenzia la fascinazione per la montagna, mentre l’ultima sezione presenta le opere più tarde dell’artista. 

José María Velasco, «Cardón, State of Oaxaca», 1887, Città del Messico, Museo Nacional de Arte, Inbal. © Reproducción autorizada por el Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura, 2024

José María Velasco, «Eruption», 1910, Città del Messico, Museo Nacional de Arte, Inbal. © Reproducción autorizada por el Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura, 2024

Elena Franzoia, 05 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

José Maria Velasco, il primo latinoamericano in mostra alla National Gallery | Elena Franzoia

José Maria Velasco, il primo latinoamericano in mostra alla National Gallery | Elena Franzoia