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Una selezione di opere della collezione di Scipione Borghese «si trasferisce» per la prima volta temporaneamente all’estero
- Luana De Micco
- 04 settembre 2024
- 00’minuti di lettura


«Dama col liocorno» (1506) di Raffaello
© Galleria Borghese. Foto: Mauro Coen
La Galleria Borghese ospite del Musée Jacquemart-André
Una selezione di opere della collezione di Scipione Borghese «si trasferisce» per la prima volta temporaneamente all’estero
- Luana De Micco
- 04 settembre 2024
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliUna selezione di opere della Galleria Borghese si «trasferisce» temporaneamente, dal 6 settembre al 5 gennaio 2025, nel Musée Jacquemart-André. Il museo romano, interessato da alcuni interventi di ristrutturazione finanziati con i fondi del Pnrr, presta al museo parigino che, rimasto a sua volta chiuso per un anno, riapre ora dopo il restauro, alcune delle sue opere che viaggiano raramente, tra cui il celebre «Fanciullo con canestro di frutta» (1593) di Caravaggio, la «Dama col liocorno» (1506) di Raffaello, la «Sibilla» (1617) del Domenichino, l’autoritratto di Gian Lorenzo Bernini del 1635-36, la «Venere che benda amore» (1560-65) di Tiziano e ancora opere di Leonardo, Botticelli, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina e del Veronese.
La mostra si intitola semplicemente «Capolavori della Galleria Borghese»: «Per la prima volta è possibile visitare la collezione di Scipione Borghese all’estero, spiega Francesca Cappelletti, direttrice del museo romano e cocuratrice della mostra. È come se la collezione riunita all’inizio del XVII secolo dal cardinale viaggiasse a Parigi. È qualcosa che in epoca barocca avrebbe suscitato molta eccitazione, data la fama della collezione già nel 1620». La collaborazione tra i due musei non sorprende. Nell’800, i collezionisti Édouard André e Nélie Jacquemart, appassionati di pittura e scultura italiana, acquisirono tra l’altro all’asta un bronzo di Bernini, il busto di papa Gregorio XV, che era appartenuto ai Borghese. Nel corso dei recenti lavori nel museo, che costituisce uno dei principali riferimenti a Parigi in materia d’arte italiana, è stato restaurato anche il soffitto affrescato da Giambattista Tiepolo che rappresenta Enrico III ricevuto a Villa Contarini.