Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Un frammento di «Laudato sie lo stupore riconoscente di fronte al Creato» dal Cantico di Frate Sole, XIII secolo

Image

Un frammento di «Laudato sie lo stupore riconoscente di fronte al Creato» dal Cantico di Frate Sole, XIII secolo

Laudato sie: dalla poesia di san Francesco alla scienza dei francescani

Le radici del sapere scientifico francescano affondano nel rapporto uomo-natura sotteso nel «Cantico»: una mostra nel Sacro Convento presenta, insieme a 93 preziosi manoscritti, la più antica redazione pervenutaci del «manifesto» del santo di Assisi

 

Sofferente, quasi cieco e prossimo alla morte, nel 1226 san Francesco completò il Cantico delle creature, testo in volgare considerato tra i primi della letteratura italiana. Lo affidò ai fratelli perché lo cantassero a lode delle creature e del Creatore: non da leggere ma performativo, da mettere in scena per attivare un’intensa esperienza spirituale mediata dal coinvolgimento sensoriale ed emotivo, corale e condiviso. Le molte (e talora scandalose) azioni «teatrali» di san Francesco e la sua religiosità esperienziale, che tanto ha influenzato l’arte, ci autorizzano a immaginare (e sperare) che apprezzi l’installazione multimediale introduttiva alla mostra «Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di frate Francesco», dal 12 aprile al 12 ottobre presso il Salone Papale del Sacro Convento di Assisi, a cura di Carlo Bottero e Paolo Capitanucci (catalogo Electa)

La prima sala del percorso espositivo immerge infatti in una natura virtuale commentata dal suo Cantico, traducendolo in coinvolgente esperienza di immagini e suoni. L’auspicio è che ciascun visitatore/spettatore possa rinnovare l’emozione entro la natura vera, instaurando con le creature quel rapporto empatico e amorevole che il Cantico presuppone e propone anche a coloro che non credono nel Creatore. L’enciclica Laudato si’ (2015) di papa Francesco, che al Cantico si ispira e ne condivide l’incipit, sollecita nella stessa direzione richiedendo di trasformare la presa di coscienza in impegno.

Laudato sie è anche il titolo della mostra, itinerario spaziale e concettuale dal Cantico ai saperi che da esso sono germogliati: dalla poesia di san Francesco alla scienza dei francescani. Se le creature sono fratello e sorella, se sono belle e buone (bello e radiante con grande splendore il sole; luminose, preziose e belle le stelle e la luna; utile, umile, preziosa e pura l’acqua …)  era legittimo e necessario occuparsene. Per cogliere la novità del messaggio basti confrontare il Cantico di san Francesco con il Cantico dei Cantici, suo modello biblico anche letterario, dove le creature sono però solo enumerate, senza le aggettivazioni che ne argomentano il valore; il santo fu inoltre voce forte e dissonante in un tempo che teorizzava sia il diritto a sfruttare la natura che il disprezzo del mondo.

Il Cantico di san Francesco manifestava invece (ed è diventato manifesto di) un nuovo e diverso esserci dell’uomo nel creato, sollecitando nei fratelli una «curiosità» per la natura sempre accompagnata da senso di appartenenza e responsabilità. 

L’esito di tale curiosità è il vero oggetto della mostra che, oltre alla più antica redazione pervenutaci del Cantico, espone 93 preziosi manoscritti e libri di autori francescani o consultati dai francescani, selezionati dal patrimonio del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi e conservati presso il Sacro Convento. Utilizzando la figura dell’albero della conoscenza, la mostra dimostra come il loro sapere scientifico affondasse le radici proprio nel rapporto uomo-natura sotteso nel Cantico, per consolidarsi nel tronco delle riflessioni teologiche e filosofiche intorno alla natura e poi diramarsi nelle diverse discipline delle scienze naturali, anche applicate.

La digitalizzazione dei volumi e la possibilità di sfogliarli virtualmente (mediante i dispositivi posti loro accanto) consente di superare l’inevitabile fissità della loro esposizione materiale, immobilizzata nell’apertura delle pagine prescelte. Più che degli argomenti trattati (inaccessibili in diretta e ignoti ai più, per quanto sintetizzati nei video che accompagnano il percorso espositivo), il visitatore può godere della loro forma grafica, sempre funzionale all’esposizione, ricezione e trasmissibilità dei contenuti. Impaginazione, caratteri calligrafici o tipografici, stile, iconografia e tecnica delle illustrazioni si adeguano alle esigenze dei singoli volumi e mutano nel tempo, consentendo di percorrere anche una piccola storia del libro.

A partire dal Cantico delle creature, la mostra documenta pertanto un pensiero scientifico che si è fatto forma e talvolta arte, dove la bellezza della natura cantata da san Francesco è riaffermata nella  bellezza dei manufatti francescani ad essa dedicati. 

 

 

 

Virtus Zallot, 28 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Laudato sie: dalla poesia di san Francesco alla scienza dei francescani | Virtus Zallot

Laudato sie: dalla poesia di san Francesco alla scienza dei francescani | Virtus Zallot