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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliScatti d’epoca, immagini inedite, documenti e film: «Eli Lotar (1905-1969)» è la prima retrospettiva completa che viene dedicata al fotografo francese, nato a Parigi, di origini rumene (Eliazar Lotar Teodorescu il suo noem completo).
La mostra, organizzata in collaborazione con il Centre Pompidou nell'ambito delle manifestazioni per il quarantennale, si tiene dal 14 febbraio al 28 maggio al Jeu de Paume e riunisce più di cento scatti vintage. Il museo ricorda la passione del fotografo per il cinema e fa il punto sul suo impegno politico-sociale e sulle collaborazioni con gli artisti dell’avanguardia letteraria, come Jacques Prévert e Georges Bataille, con cineasti come Luis Buñuel e uomini di teatro come Antonin Artaud. Eli Lotar fu uno dei primi fotografi dell’avanguardia parigina. Imparò il mestiere accanto a Germaine Krull e ai surrealisti, distinguendosi per il suo linguaggio originale. Pubblicò i suoi lavori sulle riviste «Vu» e «Jazz».
Il percorso della mostra è essenzialmente tematico. Sono allestiti i primi scatti dei paesaggi urbani e industriali, in particolare della capitale francese, con le sue prostitute, gli artisti di strada, il mattatoio della Villette, ma anche i siti archeologici in Grecia, i ritratti di personaggi noti come André Masson o Alberto Giacometti e i film reportage di taglio documentaristico realizzati a partire dagli anni Trenta. Tra questi, «Aubervilliers», del 1945, girato nelle bidonville della periferia parigina.