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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliFino al 27 settembre il Palazzo dei Diamanti di Ferrara dedica una monografica a Banksy, il misterioso e celebre street artist britannico nato a Bristol nel 1974. Una mostra inaugurata quasi in concomitanza con il ritrovamento, avvenuto il 10 giugno scorso a Tortoreto (Teramo), di una porta del Teatro Bataclan di Parigi dipinta da Banksy in omaggio alle 130 vittime degli attacchi terroristici del 2015.
La mostra è curata da Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa e non prevede la collaborazione di Banksy. È organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte, presieduta da Vittorio Sgarbi, e dalla Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con l’Associazione culturale MetaMorfosi, presieduta da Pietro Folena. Intitolato «Un artista chiamato Banksy», il percorso esplora i vent’anni di carriera dell’artista con oltre cento opere e oggetti originali.
Figurano lavori di Dismaland come la scultura «Mickey Snake», con Topolino inghiottito da un pitone. E poi trenta dei suoi iconici stencil, serigrafie che Banksy usa per diffondere messaggi. Tra questi la celebre «Girl with Balloon» del 2004-05 e «Love is in the Air», che riproduce lo stencil apparso per la prima volta a Gerusalemme nel 2003 sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank. Raffigura un giovane su fondo rosso che lancia un mazzo di fiori, un messaggio potente a un passo dai lanciatori di pietre in una delle zone più calde del Mediterraneo. Lungo il percorso si ammirano inoltre dipinti realizzati a spray o con acrilici su compensato, acciaio e altri supporti: «Lab Rat» del 2000, uno dei suoi primi lavori, e «CCTV Britannia» del 2009, solo per citarne alcuni. Poi una serie di poster, le banconote «Banksy of England», alcune rare t-shirt e progetti di copertine di vinili.
Ma l’estate di Ferrara si colora anche della riapertura delle emergenze storiche. Sono di nuovo visitabili il Palazzo Schifanoia, con il restaurato Salone dei Musei, la Palazzina Marfisa d’Este e il percorso museale del Castello Estense. Quest’ultimo, monumento simbolo della città, ospita fino al 27 dicembre la mostra «Gaetano Previati, tra simbolismo e futurismo», organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Comune di Ferrara in occasione del centenario della morte dell’artista ferrarese (1852-1920). La retrospettiva comprende un centinaio di opere tra oli, pastelli e disegni selezionati dal vasto fondo delle raccolte civiche ferraresi, esposti assieme a un nucleo di lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, con il corredo di importanti documenti inediti.

Gaetano Previati «Ferrovia del Pacifico», 1914-16

Banksy «Love is in the air»