Dal 18 maggio al 24 novembre una mostra ricorda i cosiddetti «Monuments Men», una task force militare organizzata dalle Forze Alleate durante la Seconda guerra mondiale con la missione di proteggere il patrimonio culturale e storico delle zone di guerra, in particolare modo in Europa, e recuperare le opere d’arte che erano state trafugate dai nazisti per conto di Hitler. Era composta da 345 uomini e donne, tra cui ufficiali dell’esercito statunitense e britannico, ma anche moltissimi civili, professionisti dell’arte, docenti universitari, curatori, direttori di musei, bibliotecari, storici dell’arte.
La mostra si tiene nelle sale del castello di La Roche-Guyon, alle porte della Normandia, in origine una fortezza medievale, costruita nel XII secolo, ampliata e modificata nei secoli seguenti, e che, nel ’700, passò nelle mani dei duchi di La Rochefoucauld, i quali vi fecero aggiungere un’ala barocca. Dal marzo 1944, e per sei mesi, il castello fu occupato dalle truppe del generale nazista Erwin Rommel e inserito quindi nella lista dei siti da proteggere: è monumento storico dal 1943. A ottant’anni dalla Liberazione, la mostra, in un percorso crono-tematico, è curata da Mattéo Grouard, storico e specialista del secondo conflitto mondiale. Gli «ufficiali dell’arte» del programma Monuments, Fine Arts and Archives (Mfaa) furono attivi tra il 1943 e il 1946 in Francia, in Italia, e in particolare in Sicilia, in Belgio, Austria, Germania e Nord Africa.
Attraverso documenti di archivio, fotografie, articoli di giornale, manifesti, manoscritti e oggetti d’epoca, come uniformi e carte geografiche, si racconta la storia di questa missione speciale e degli uomini e donne che vi parteciparono. Tra questi il tenente statunitense James J. Romirer, conservatore del Dipartimento d’Arte medievale al Metropolitan Museum of Art di New York, che fu inviato a la Roche-Guyon. O ancora John E. Dixon-Spain della Royal Air Force, un architetto britannico che raggiunse il programma Mfaa nel giugno 1944 e fu tra i primi Monuments Men a sbarcare in Normandia, a luglio. È esposto tra gli altri oggetti un acquarello che rappresenta le rive della Senna dipinto dal maggiore Paul Ayshford Methuen, zoologo e pittore britannico, veterano della Prima guerra mondiale, che nel 1944 fu incaricato della protezione del patrimonio storico della Normandia nell’ambito della 21st Army.
I Monuments Men (che nel 2014 hanno ispirato a George Clooney l’omonimo film) riuscirono a recuperare più di cinque milioni di beni culturali trafugati. Tra questi, vengono regolarmente citati il «Polittico dell’Adorazione dell’Agnello mistico» di Hubert e Jan van Eyck, la «Madonna di Bruges» di Michelangelo, l’«Astronomo» di Jan Vermeer e l’«Annunciazione» di Beato Angelico.