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«Madonna» (1895-1902) di Edvard Munch, Oslo, Munchmuseet

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«Madonna» (1895-1902) di Edvard Munch, Oslo, Munchmuseet

Per Munch è la prima volta al British Museum

83 opere grafiche dalla collezione del museo, da privati e dal Munchmuseet di Oslo

Bianca Bozzeda

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Il British Museum presenta per la prima volta una mostra dedicata a Edvard Munch. Dall’11 aprile al 21 luglio «Edvard Munch. Love and angst» (amore e angoscia) raccoglie 83 opere grafiche provenienti dalla collezione del museo londinese, da collezioni private e dal Munchmuseet di Oslo, che per l’occasione partecipa con un prestito eccezionale di 50 fogli.

La calcografia, la xilografia e la litografia rappresentarono un ambito di particolare importanza nella produzione dell’artista norvegese nato a Christiania (attuale Oslo) nel 1863 e scomparso nel 1944. Tra i capolavori, una delle rare litografie dell’«Urlo», versione grafica del tema divenuto emblema dell’opera di Munch e della «Madonna» (o «Donna che ama»): l’erotismo dell’opera portò la comunità protestante norvegese ad accusare l’artista di perversione e blasfemia.

Accanto ai lavori su carta, la mostra espone le matrici originali di cui Munch si servì per realizzare le stampe e dalle quali non si separò mai. Considerato uno dei pionieri dell’Espressionismo, Munch si dedicò all’arte grafica tra il 1890 e il 1920: durante questi decenni, che coincidono con lo sviluppo della rete ferroviaria in Europa, intraprese numerosi viaggi, documentati in mostra da una collezione di cartoline e cartine geografiche.

Le sue mete preferite furono Berlino e Parigi, a quel tempo capitali dei circoli bohémien, dove Munch si confrontò con società più aperte e moderne rispetto a quella norvegese. «Amore e angoscia» mette l’accento sui capisaldi dell’opera di Munch: da una parte la passione carnale e dall’altra l’inquietudine, data dalla mancanza di senso dell’esperienza umana.

Di origine romantica, il tema dell’angoscia conobbe una grande diffusione nell’Ottocento: i suoi più grandi teorici, tra cui Søren Kierkegaard, Friedrich Nietzsche, Sigmund Freud e il drammaturgo Henrik Ibsen, ebbero forte influenza sull’opera di Munch. La mostra sottolinea le affinità tra questi protagonisti della scena culturale dell’epoca.

«Madonna» (1895-1902) di Edvard Munch, Oslo, Munchmuseet

Bianca Bozzeda, 10 aprile 2019 | © Riproduzione riservata

Per Munch è la prima volta al British Museum | Bianca Bozzeda

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