
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Toulouse e il cardinale
- Redazione GdA
- 11 novembre 2016
- 00’minuti di lettura


Toulouse e il cardinale
Toulouse e il cardinale
- Redazione GdA
- 11 novembre 2016
- 00’minuti di lettura

Redazione GdA
Leggi i suoi articoliFino al 5 marzo 2017 Palazzo Chiablese ospita la mostra «Toulouse-Lautrec. La Belle Èpoque» (catalogo Skira), che riunisce 170 opere (litografie a colori, manifesti pubblicitari, disegni a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali) provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene. Curata da Stefano Zuffi e prodotta e organizzata dai Musei Reali di Torino e Arthemisia Group, la rassegna è scandita in 10 sezioni tematiche nelle quali le opere di Toulouse-Lautrec (1864-1901) esposte mostrano un forte legame con i cambiamenti storici, sociali e architettonici di Parigi alla fine del XIX secolo, ossia all’epoca della Belle Epoque.
Sempre a Torino, nelle sale di Palazzo Madama, dall’11 novembre al 6 febbraio 2017 è aperta «Lo scrigno del cardinale», mostra curata da Simonetta Castronovo e dedicata a Guala Bicchieri (1150-1227) canonico nella cattedrale di Vercelli divenuto cardinale nel 1205, quando iniziò un’importante carriera di diplomatico e «ministro degli esteri» del pontefice Innocenzo III. Dopo la tappa al Musée de Cluny di Parigi, giungono in città le principali opere sopravvissute della preziosa raccolta di oreficerie, smalti di Limoges, reliquiari, codici miniati riunita dal cardinale e donata per legato testamentario all’abbazia di canonici agostiniani di Sant’Andrea di Vercelli, da lui fondata nel 1219, oltre a pezzi dal museo parigino.