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Tristi tropici
- Ilaria Bernardi
- 07 gennaio 2017
- 00’minuti di lettura
Ilaria Bernardi
Leggi i suoi articoliSe è vero che alcuni artisti sfuggono alla collocazione entro discipline specifiche, Lothar Baumgarten è senz’altro uno di questi. Nato a Rheinsberg in Germania nel 1944 e influenzato sia da Joseph Beuys che dall’antropologo Claude Lévi-Strauss, alla fine degli anni Sessanta intraprende uno studio fotografico sui musei etnografici europei per poi avvicinarsi all’antropologia. Viaggia, si cala nelle cività indigene del Nord e del Sud America, ne studia i rituali, la lingua, il simbolismo e riflette su come la cultura occidentale minacci, colonializzi, travisi tali culture. Non è dunque un caso che proprio in una delle Nazioni cardini del colonialismo abbia concepito una personale, «The ship is going under, the ice is breaking through» in dialogo con l’ambiente che la accoglie: il Palacio de Cristal, una struttura in metallo coperta da lastre di vetro, costruita nel 1887 in occasione dell’Esposizione delle isole Filippine, colonizzate dalla Spagna fin dal 1565.
Organizzata dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía per la cura di João Fernandes e aperta fino al 16 aprile, la mostra è costituita da un’unica opera sonora che assume carattere scultoreo creando uno spazio acustico dove sono presenti cultura e natura, ovvero cultura occidentale e cultura indigena. La frase «La nave sta affondando, il ghiaccio si sta rompendo», come recita il titolo della mostra, evoca infatti attraverso i suoni due elementi, uno naturale (il ghiaccio) e uno artificiale (la nave), che quando si incontrano sono destinati a distruggersi reciprocamente.