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Esposizione delle bandiere presso la biglietteria dei VII Giochi olimpici invernali, gennaio-febbraio 1956

Fotografia di Publifoto. © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

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Esposizione delle bandiere presso la biglietteria dei VII Giochi olimpici invernali, gennaio-febbraio 1956

Fotografia di Publifoto. © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

Tutto il primo semestre 2026 di Gallerie d’Italia, da Berengo Gardin a Pomodoro

È frutto di ricerca scientifica e di collaborazioni internazionali la programmazione di progetti espositivi originali concepita per i quattro musei di Intesa Sanpaolo

Vittorio Bertello

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Nelle quattro sedi delle Gallerie d’Italia di Milano, Torino, Napoli e Vicenza, il primo semestre 2026 di Intesa Sanpaolo sarà caratterizzato da una programmazione di progetti espositivi originali, frutto di ricerca scientifica e di collaborazioni internazionali. Il ciclo si apre alle Gallerie d’Italia di Milano con la mostra «Gianni Berengo Gardin. Lo studio di Giorgio Morandi», dal 28 gennaio al 6 aprile, nell’ambito del progetto espositivo diffuso «Metafisica/Metafisiche», a cura di Vincenzo Trione, che si terrà a Milano contestualmente anche a Palazzo Reale, alla Grande Brera-Palazzo Citterio e al Museo del Novecento e che intende raccontare la Metafisica come movimento artistico, come tendenza, come figura estetica e poetica del XX e XXI secolo. In particolare, i vari allestimenti intendono approfondire i modi in cui i maestri del gruppo storico hanno influenzato non solo il panorama artistico, ma anche linguaggi come l’architettura, il design, la moda, la fotografia, il cinema, il teatro, la letteratura, il graphic novel e la musica. Nella serie di fotografie esposte a Gallerie d’Italia, Berengo Gardin documenta l’ambiente raccolto dell’atelier bolognese di Morandi, prima che venisse smantellato (nel 1993). Una cella monastica, isolata dal mondo esterno; uno spazio riservato, all’interno del quale si compie il prodigio della sinergia tra intenzione e gesto.

Sempre nelle Gallerie d’Italia milanesi, dal 6 febbraio e fino a maggio, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina (di cui Intesa Sanpaolo è Banking Premium Partner), si aprirà una mostra, a cura di Aldo Grasso, con un’antologica di fotografie dall’Archivio Publifoto relative alle prime Olimpiadi Invernali ospitate in Italia, Cortina 1956. Le foto illustrano l’atmosfera che regnava intorno agli eventi sportivi a quel tempo e danno una lettura originale dei primi anni del Boom. In vista della mostra, l’insieme delle immagini scattate in quell’occasione dall’Agenzia Publifoto saranno restaurate, digitalizzate, catalogate e pubblicate on line.

In collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro, poi, dal 29 maggio il museo celebrerà il centenario della nascita di Pomodoro, mettendo in dialogo opere provenienti dalla Fondazione e lavori dell’artista presenti nelle collezioni del museo meneghino.

Alle Gallerie d’Italia di Torino dal 18 marzo al 6 settembre aprirà al pubblico la mostra «Nick Brandt. The Day May Break», con l’intera trilogia dell’omonimo, ambizioso progetto fotografico del fotografo britannico (1964) e un nuovo capitolo inedito realizzato in Giordania su committenza di Intesa Sanpaolo, dedicato alle conseguenze del cambiamento climatico su persone e territori: gli scatti ritraggono famiglie di rifugiati siriani, perlopiù agricoltori, costrette a una vita di continuo spostamento, alla ricerca di condizioni climatiche adatte al raccolto e alla sussistenza.

Inoltre, nell’ambito di Exposed-Festival internazionale di fotografia, sarà presentata nel museo di Piazza San Carlo dal 10 aprile (e fino al mese di agosto) la mostra dell’artista americana Diana Markosian, armena di origine, una riflessione intima sui temi della memoria, della perdita e dell’identità. Il progetto traccia «topografie emotive» di una relazione che un tempo si proiettava su luoghi condivisi, tra cui Capri, solo per essere sovrascritta dalla narrazione di qualcun altro.

Alle Gallerie d’Italia-Napoli il primo semestre del 2026 sarà caratterizzato dal dialogo tra archeologia e contemporaneo con la mostra in programma dal 3 aprile al 5 luglio, che mette in relazione le ceramiche della collezione permanente di vasi attici e magnogreci della Collezione Caputi con le opere dell’artista contemporaneo Alexi Worth, a riprova dell’universalità e della dimensione atemporale dei messaggi espressi nelle antiche argille. A seguire, dal 6 maggio al 6 settembre un nuovo progetto con l’artista e illustratore statunitense Obey (Frank Shepard Fairey), street artist di fama mondiale, noto per aver realizzato anche il manifesto «Hope» che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia. In primavera sarà inoltre presentato il terzo allestimento di «Vitalità del Tempo», a cura di Luca Massimo Barbero, dedicato a un nuovo nucleo di opere della collezione d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo.

Alle Gallerie d’Italia-Vicenza, infine, in collaborazione con l’Associazione Illustri si aprirà dal 30 aprile al 2 agosto una mostra che affronta il tema dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale visto con gli occhi di una delle più autorevoli information designer a livello internazionale, Giorgia Lupi. Una sfida per la creatività umana interpretata dalla pluripremiata information designer, che si definisce «data humanist» e che trasforma asettici numeri e grafici in opere d’arte e in terreno di dialogo, confronto e riflessione. Con questa programmazione, le Gallerie d’Italia confermano il proprio ruolo di musei contemporanei e inclusivi, capaci di coniugare valorizzazione delle collezioni, ricerca, attenzione ai grandi temi del presente e dialogo con i territori.

Vittorio Bertello, 23 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Tutto il primo semestre 2026 di Gallerie d’Italia, da Berengo Gardin a Pomodoro | Vittorio Bertello

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