Si annuncia come una delle mostre dell’anno a Madrid. Con «Flamboyant. Joana Vasconcelos nel Palazzo di Liria», l’artista portoghese aspira a ripetere il successo di 12 anni fa, quando fu la prima donna a esporre nella Reggia di Versailles. In questo caso Joana Vasconcelos (Lisbona, 1971) è stata invitata dal Comune di Madrid e dalla Fundación Casa de Alba, presieduta dal XIX duca d’Alba, a creare un progetto per il Palazzo di Liria, residenza famigliare della stirpe più blasonata dell’aristocrazia spagnola, proprietaria di una delle collezioni private più importanti del mondo, con opere di artisti come Velázquez, Goya, Rubens, Tiziano e Murillo.
Con «Flamboyant», dal 14 febbraio al 31 luglio, Vasconcelos intreccia un dialogo tra questi capolavori e le sue monumentali creazioni, che mettono in discussione con ironia e umorismo la condizione della donna nella società dei consumi. Nota per decontestualizzare oggetti di uso quotidiano e aggiornare il concetto di artigianato nel XXI secolo, Vasconcelos non poteva trovare un luogo più adatto per mettere in scena la dicotomia tra sfera privata e spazio pubblico, tra patrimonio popolare e alta cultura.
L’artista occupa non solo i saloni, dove può interagire con la straordinaria collezione della Casa de Alba, ma anche spazi normalmente chiusi al pubblico, come gli spettacolari giardini. Il progetto ha implicato un’inedita relazione tra l’artista e il duca d’Alba, che per la prima volta ha concesso l’accesso a spazi privati, abitati dalla famiglia. Vasconcelos, che ha preparato personalmente il progetto, senza l’ausilio di un curatore, prevede di esporre un centinaio di opere distribuite su due piani del palazzo.
La mostra si apre con due imponenti leoni, «Vigoroso» e «Poderoso», entrambi realizzati in cotone lavorato a mano all’uncinetto. Queste due figure, situate nell’atrio neoclassico, danno inizio a un percorso che invita a scoprire alcuni degli spazi più intimi dell’edificio, tra cui la cappella, visitabile per la prima volta nella storia. L’enorme lampadario «Carmen» è appeso nella biblioteca, dove è esposta una lettera manoscritta di Prosper Merimée, autore dell’omonimo romanzo adattato in opera da Georges Bizet. Si tratta di uno dei molteplici legami che la mostra stabilisce tra l’arte contemporanea e le manifestazioni artistiche di epoche diverse conservate nel palazzo. Tra le opere di più recente creazione spiccano «Valkyrie Thyra» o «Marilyn». «Attraverso l’interazione tra passato e presente, la mostra riflette l’evoluzione dinamica dell’arte. Il Palazzo di Liria non è un deposito di storia, ma uno spazio vivo che si evolve senza perdere la sua essenza e voglio onorare il suo duplice ruolo di custode della storia e spazio di reinvenzione culturale», ha sottolineato l’artista a metà gennaio annunciando il progetto. Per il sindaco di Madrid, José Luis Martínez Almeida, che l’accompagnava, «la mostra sarà uno dei principali eventi artistici dell’anno e una dimostrazione dell’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private». Il duca d’Alba, Carlos Fitz-James Stuart, ha sottolineato «l’affascinante sinfonia di contrasti tra l’arte classica e contemporanea», dichiarando che la collezione dimostra il sostegno della Casa de Alba agli artisti contemporanei in ogni epoca, come provano le opere di Goya, Tiziano, Sorolla, Benlliure o Sargent che decorano i palazzi di famiglia.
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Joana Vasconcelos, «Valkyrie Thyra». © Marcus Dewanger, Schloss Gottorf