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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliDal nulla al sogno. La Galleria dell'Incisione di Brescia omaggia Marco Vallora (1953-2022). Un dialogo tra i ritratti di Schlichter e le opere di Saiani, uniti dallo sguardo critico e dalla scrittura visionaria dello storico dell'arte. Dal 29 marzo al 1 giugno saranno in mostra Rudolf Schlichter (1890-1955) e Diego Saiani (1946), due artisti distanti per soggetto, epoca e tecnica pittorica, accumunati dall’attenzione critica di Vallora che di loro aveva scritto in occasione delle esposizioni organizzate dalla galleria (Schlichter: Uno sguardo chirurgico sul mondo e Diego Saiani. Opere recenti). La scrittura di Vallora nell’attacco confondeva, narrando spesso di cose altre e diversi soggetti. Sembrava apparentemente andare fuori tema per poi, con un “colpo di scena”, riportarci puntualmente sull’opera. Marco Vallora evitava attentamente noiosi pedagogismi, prediligendo l’ironia e l’anticonformismo. I suoi scritti sono paragonabili a partiture musicali; il ritmo, non a caso, è dovuto certamente all’amore che aveva per tutte le Arti, che appare evidente se si consulta la sua preziosa bibliografia, sorprendente anche per l’alto livello delle collaborazioni. Tantissimi hanno scritto di lui, ma il ricordo di Michele Bonuomo, direttore del mensile “Arte”, è probabilmente la sintesi più chiara per descrivere l’uomo oltre che l’autore: “sembrava scusarsi della sua immensa sapienza che gli consentiva di accompagnare il lettore verso strade che solo lui conosceva”. Una trentina i disegni su carta di Rudolf Schlichter, in buona parte intensi ritratti dell’amata moglie Speedy che Vallora descrive ridisegnandola a sua volta: “Speedy Schlichter […] doveva alla meraviglia incarnare le fantasie feticistiche e sadiche del nostro pittore. Una moglie idolo-irraggiungibile che accetta di giocare con questo Professor Unrat della pittura”. Circa una ventina le tavole di Diego Saiani, la cui pittura Vallora descriveva come “spettinata e impaziente”. Il suo testo critico del 2015 è scritto con la stessa materia utilizzata da Saiani per i suoi quadri: colorato, ricco di citazioni e prodigo di aneddoti.