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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Musée de l’Annonciade riunisce in una mostra due artisti che, se da un punto di vista artistico seguirono strade distinte e parallele, furono molti vicini. Li univa infatti una profonda amicizia, fatta di scambi e ricerche comuni. Georges Braque (1882-1963) e Henri Laurens (1885-1954) si conobbero nel 1911.
Entrambi volevano rinnovare la forma e la materia, semplificare l’espressione plastica e cominciarono subito a lavorare insieme. Il loro legame è raccontato nella mostra «Georges Braque & Henri Laurens. Quarant’anni di amicizia», aperta sino all’8 ottobre. Sono allestite 67 opere, molte delle quali in prestito dal Centre Pompidou di Parigi; altre arrivano dal Musée de Grenoble e dalla Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence.
L’amicizia con Braque aprì a Laurens un universo: conobbe Picasso, Léger, Modigliani e Matisse. Si accostò al Cubismo. Tra il 1915 e il 1919 realizzò collage che ricordano quelli di Braque del 1912. Nel 1920, mentre Braque reinventava il Cubismo introducendo elementi figurativi classici, Laurens cominciò a evolvere verso le forme curve, sinuose, come in «Amphion», del 1937. Poi, nei foschi anni Quaranta, fu per Braque la volta di nature morte dai toni scuri: ecco la finestra aperta su un cielo cupo di «La toilette devant la fenêtre», del 1942.
Nello stesso periodo, le sculture di Laurens si fanno più pesanti, le figure umane diventano «blocchi». Negli ultimi dieci anni della sua vita Laurens tornò alla pura ricerca della perfezione, come agli inizi. Anche Braque fece ritorno agli strumenti musicali, ma poi le sue ultime tele furono paesaggi, nudi e marine.