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Erratico cinetico
- Luana De Micco
- 18 aprile 2017
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDi Pol Bury, uno dei padri dell’Arte cinetica, sono note soprattutto le fontane-scultura, come le due grandi vasche con sfere di acciaio che dal 1985 sono installate in un cortile del Palais Royal, a Parigi, vicino alle altrettanto note «Colonne» di Daniel Buren. Se ne trovano altre nei giardini della Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence o al Solomon Guggenheim Museum di New York.
Proprio una di queste fontane-scultura, diventate la firma riconoscibile dell’artista belga, apre la mostra al Palais des Beaux-Arts-Bozar, in corso fino 4 giugno: un’ampia retrospettiva in 120 opere dell’artista scomparso nel 2005 a Parigi, a 83 anni. Bury comincia prima a frequentare il gruppo di surrealisti riunitosi intorno a Réné Magritte, per avvicinarsi poi al movimento CoBra e scoprire, negli anni ’50, le opere di Alexander Calder.
A quel punto lascia la pittura per dedicarsi ai «piani mobili», forme geometriche fissate su un asse che si possono «animare», e alle «ponctuation», opere «motorizzate», dal movimento lento e imprevedibile, fino ai lavori monumentali realizzati per gli spazi pubblici. Il museo espone 65 opere «cinetiche», che funzionano per tutto il periodo della mostra, oltre a «Erection molle» della collezione Lenz-Schönberg, e a «16 boules, 16 cubes sur 8 rangées» della Tate di Londra. Per non dimenticare che Bury fu anche pittore, disegnatore e scrittore, nonché editore, sono allestiti lavori meno noti, come opere grafiche e illustrazioni, e alcuni gioielli.