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Nel 150mo della nascita un migliaio di oggetti ne ricostruiscono vita e opere
- Flavia Foradini
- 14 dicembre 2021
- 00’minuti di lettura


Il Sanatorio di Purkersdorf
Josef Hoffmann, modernista moravo
Nel 150mo della nascita un migliaio di oggetti ne ricostruiscono vita e opere
- Flavia Foradini
- 14 dicembre 2021
- 00’minuti di lettura
Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliJosef Hoffmann (1870-1956) fu architetto, ma anche designer, curatore, pedagogo e cofondatore sia della Secessione Viennese che della Wiener Werkstätte ed è entrato presto a pieno titolo nel novero delle personalità di spicco non solo della Vienna a cavallo fra ’800 e ’900, ma anche del Modernismo europeo, che contribuì a influenzare in modo determinante.
Il 150mo della sua nascita avrebbe dovuto essere celebrato l’anno scorso ma la mostra pensata dal MAK per ricordare i quasi 60 anni di attività del poliedrico moravo formatosi all’Accademia di Belle Arti della capitale asburgica è stata spostata a fine 2021. Gli archivi del Museo viennese di arti applicate (i maggiori al mondo su Hoffmann) sono stati una fonte preziosa per l’iniziativa aperta dal 15 dicembre al 19 giugno col titolo «Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza».
I curatori Matthias Boeckl, Rainald Franz e Christian Witt-Dörring hanno avuto accesso anche a fonti inedite, realizzando la più esaustiva mostra di sempre su Hoffmann, e superando quindi i già notevoli esiti di «Ornamento tra speranza e delitto» del 1987. Un migliaio di oggetti ricostruiscono vita e opere dell’influente artista e intellettuale, che nonostante un ambiguo rapporto col nazismo continuò senza scosse la propria carriera fino alla morte, nel 1956.
Al centro della mostra alcuni edifici ormai iconici: dal Sanatorio di Purkersdorf nei pressi di Vienna (1904-5) al Palazzo Stoclet a Bruxelles (1905-11), dalle 4 villette per la Werkbundsiedlung viennese (1931) al padiglione austriaco per la Biennale di Venezia (1934).

Il Sanatorio di Purkersdorf

Una cartolina per il Cabaret Fledermaus di Vienna