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- Laura Lombardi
- 10 giugno 2017
- 00’minuti di lettura


La cultura di Giovanni Pisano
- Laura Lombardi
- 10 giugno 2017
- 00’minuti di lettura

Laura Lombardi
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Fino al 20 agosto a Palazzo Fabroni, da anni centro per l’arte contemporanea, è in corso la mostra «Omaggio a Giovanni Pisano», a cura di Roberto Bartalini da un’idea di Giovanni Agosti. La rassegna è un dovuto riconoscimento che la città, quest’anno Capitale della Cultura, dedica al celebre scultore operante tra Duecento e Trecento, la cui grandezza creativa si espresse sia nelle scelte formali sia nella sperimentazione di diversi materiali, marmo, legno, avorio.
L’allestimento dello studio Guicciardini-Magni ideato nel percorso nelle sale del museo dedicate alle esposizioni temporanee conferisce massimo rilievo alla stretta selezione delle opere messe a confronto, come nel caso dei quattro bellissimi crocifissi: due provenienti da Sant’Andrea a Pistoia, uno dal Museo dell’Opera del Duomo di Siena e un altro, finora mai valorizzato dalla critica e quasi ignoto al pubblico, opera dell’attività matura di Giovanni, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo in Pantano, situato sull’altar maggiore e ben più grande degli altri, che avevano destinazione processionale.
Da Pistoia proviene anche l’«Angelo in veste di diacono che ostende la testa di san Giovanni Battista», ritenuta opera francese della metà del Duecento sulla quale Giovanni Pisano intervenne intagliando la testa del Precursore.
Di notevole interesse anche l’antologia critica dedicata agli scultori del ’900 che guardarono con interesse a Giovanni Pisano, come Giacomo Manzù o Henry Moore; senza dimenticare che «Omaggio a Giovanni Pisano» è anche il titolo di un’opera di Claudio Parmiggiani, dedicata all’artista e conservata nelle sale della collezione permanente del museo. La mostra, promossa e realizzata dal Comune/Palazzo Fabroni, si avvale della collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia.