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Arte e scienza in tre puntate alla GAMeC di Bergamo
- Ada Masoero
- 03 ottobre 2018
- 00’minuti di lettura


Lucio Fontana, «Concetto Spaziale. Natura», 1959-60
Mater materia e buchi neri
Arte e scienza in tre puntate alla GAMeC di Bergamo
- Ada Masoero
- 03 ottobre 2018
- 00’minuti di lettura
Si apre il 4 ottobre con «Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile» (fino al 6 gennaio), un ciclo triennale di mostre sul tema della materia ideato da Lorenzo Giusti per la GAMeC, da lui diretta, e sviluppato con Sara Fumagalli, con la consulenza scientifica del fisico Diederik Sybolt Wiersma, la partecipazione di BergamoScienza e il supporto della Fondazione Meru-Medolago Ruggeri per la ricerca biomedica.
Il progetto coniuga arte e scienza e la mostra (catalogo GAMeC Books) si sviluppa in tre sezioni, in cui il concetto di «materia» si declina secondo prospettive diverse. La prima sezione, «Informe», indaga i linguaggi che della materia fanno il proprio «materiale» principe: vanno in scena le ricerche informali di Fautrier, Fontana, Tàpies, Burri e del primo Manzoni, per giungere a Urs Fischer, Cameron Jamie e Ryan Sullivan.
La sezione «Uomo-Materia» guarda invece a quegli autori che hanno lavorato sulla figura umana compenetrandola nella materia, come Rodin e Medardo Rosso e Giacometti, per inoltrarsi nella pittura con Baj, Dubuffet, Karel Appel e Asger Jorn e i contemporanei William Tucker e Florence Peake.
La sezione «Invisibile» verte sugli aspetti più nascosti della materia, in dialogo con la dimensione atomica e subatomica. Muovendo dalle «Tessiturologie» di Dubuffet, s’inoltra nella materia-luce di Tancredi, nello sgomento, dopo la bomba atomica, dei «Nuclearisti» (Enrico Baj, Sergio Dangelo, poi Joe Colombo), fino agli artisti di oggi (come Jol Thomson, Hicham Berrada, Thomas Ruff), ispirati dalle ricerche scientifiche.
Grazie a Meru Art*Science Research Program, Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand hanno progettato per lo Spazio Zero della GAMeC un’installazione che traduce l’interazione di due buchi neri.

Lucio Fontana, «Concetto Spaziale. Natura», 1959-60