
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Una retrospettiva di Carl Andre, minimalista «caldo»
- Luana De Micco
- 12 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura


Non idee, ma desideri
Una retrospettiva di Carl Andre, minimalista «caldo»
- Luana De Micco
- 12 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliCarl Andre (Quinct, Massachusetts, 1935), uno dei principali esponenti della Minimal art, ma associato anche alla Land art e all’Arte concettuale, ha avuto la sua ultima grande mostra in Francia al Musée Cantini di Marsiglia nel 1997. Ora è la volta del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (Mamvp) che ne ospita la mostra monografica «Sculpture as place. 1958-2010», allestita nel museo di avenue du Président Wilson dal 18 ottobre al 12 febbraio.
È visibile una quarantina di sculture monumentali, alcune tra le opere più famose, come gli «Uncarved Blocks» e «Scatter Piece», ma anche le più inedite, come la serie dei «Dada Forgeries», poemi, fotografie e altre opere su carta. Carl Andre nel 1957 arrivò a New York e qui iniziò a realizzare le sue prime sculture di piccolo formato. Sin dal 1956 cominciò ad assemblare materiali industriali, metallo, legno, mattoni. Si interessa al rapporto tra la materia e lo spazio, usando gli oggetti che trova sul posto. «Con Carl Andre, spiegano i curatori della mostra Sébastien Gokalp, Yasmil Raymond et Philippe Vergne, l’opera d’arte cambia statuto: non è più un elemento simbolico o figurativo, ma un oggetto reale che fa parte del mondo, alla stregua di un albero o di un muro». Dal canto suo, anche per prendere le distanze da certa freddezza concettuale che pervade tanta parte del Minimalismo, l’artista dichiarò: «Io non ho idee, ma desideri».
La mostra itinerante, che ha già fatto tappa a New York, Madrid e Berlino, raggiungerà Los Angeles il prossimo anno. Tra il 14 ottobre e il 26 febbraio il Mamvp ospita anche una retrospettiva dedicata al discusso pittore francese Bernard Buffet (1928-99), a dire la verità un po’ messo da parte dalla critica ma che in vita godette di grande popolarità. Il museo, che possiede un’importante collezione di questo esponente della figurazione, presenta un centinaio di dipinti, tra cui «Le Buveur» del 1948.