LUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2025
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Torna restaurata all’Opera Medicea Laurenziana di Firenze la «Bentornata» di Giovanni Fetti
- 02 Una collezione di opere di Tillmans in mostra (e poi in asta) da Christie’s
- 03 A Lecco scoperti una stele dell’Età del Rame, un sito di preparazione dei cibi e un santuario pagano
- 04 Scoperta nel Sussex l’abitazione privata dell’ultimo re anglosassone, Harold II
- 05 Danneggiati nella Basilica di San Pietro sei candelabri dell’Ottocento
- 06 Il libro del restauratore pavese che ha lavorato sui graffiti di Banksy in Ucraina
- 07 Mezzo secolo del Fai: festa di compleanno alla Scala di Milano
- 08 Ha preso il via Go! 2025 a Gorizia e Nova Gorica
- 09 Appello per il restauro del Castello degli Arborea ad Oristano
- 10 Un corposo catalogo per le collezioni d’arte di Assicoop Modena&Ferrara
- 11 Al museo (e nei teatri, nei cinema) anche il servizio di «petsitting»
- 12 A Napoli il patrimonio museale è raccontato da Stefano Karadjov
Torna restaurata all’Opera Medicea Laurenziana di Firenze la «Bentornata» di Giovanni Fetti
Dopo un impegnativo restauro eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure, la Madonna con il Bambino nota come la «Bentornata», scultura lignea del 1382 di Giovanni Fetti, è stata restituita all’Opera Medicea Laurenziana di A Firenze. Eseguita in legno di pero, è una delle poche opere medievali conservate nella rinascimentale Basilica di San Lorenzo. Al suo arrivo in laboratorio la scultura presentava vari strati di ridipinture che l’avevano scurita. Le uniche parti non ridipinte erano quelle dorate, ovvero il panno del Bambino e i capelli di entrambi. Dopo la pulitura si è proceduto al ritocco pittorico eseguito con la selezione cromatica: mimetica per le piccole lacune e a velatura per le abrasioni. Un restauro lungo e laborioso, iniziato nel 2018 da Peter Hans Stiberc e terminato nel dicembre 2024 da Claudia Napoli, con la collaborazione di Iolanda Larenza, Chiara De Felice, Chiara Modesti e Maria Luisa Reginella.
Una collezione di opere di Tillmans in mostra (e poi in asta) da Christie’s
Questa settimana Christie’s inaugura «Wolfgang Tillmans: The Way We Look», una mostra di 15 opere del fotografo tedesco (Remscheid, 1969), per la prima volta sul mercato da quando sono state acquistate da un anonimo collezionista. Sono perlopiù lavori degli anni ’90, tra cui ritratti di amici e personaggi della cultura come Kate Moss, composizioni di nature morte e opere astratte di grande formato. La mostra si terrà dal 12 al 21 febbraio (chiuso il 15 e 16 febbraio) negli spazi di Christie’s King Street a Londra. Le fotografie saranno poi messe in vendita nell’asta mattutina di «Post-War and Contemporary Art» a Londra il 6 marzo e online (26 febbraio-12 marzo). Le stime variano ampiamente, da 3mila a 120mila sterline.
A Lecco scoperti una stele dell’Età del Rame, un sito di preparazione dei cibi e un santuario pagano
A Lecco, a due passi dal Castello dell’Innominato, al confine con il comune di Vercurago, recenti scavi hanno portato alla luce vestigia risalenti a oltre 5mila anni fa. Il 7 febbraio sono stati annunciati i ritrovamenti effettuati dalla Soprintendenza nell’area della Rocca di Chiuso, tra cui una stele risalente all’Età del Rame, un piccolo insediamento con strumenti per la preparazione dei cibi e perfino i resti di un santuario pagano. Nel 1988 era già stata realizzata una prima campagna di scavi, ora un nuovo intervento che nella prossima primavera potrebbe avere un seguito, visti gli esiti della ricerca guidata da Alice Maria Sbriglio, funzionario responsabile della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecco, Como, Sondrio e Monza Brianza.
Scoperta nel Sussex l’abitazione privata dell’ultimo re anglosassone, Harold II
Per quasi mille anni l’ubicazione della residenza dell’ultimo re anglosassone Harold Godwinson (o Harold II) è rimasta un mistero. La figura di questo monarca è rappresentata molto chiaramente in una delle più famose testimonianze visive del Medioevo, l’arazzo di Bayeux. Un mese fa, un team di ricercatori britannici delle università di Newcastle ed Exeter ha affermato di aver trovato nel villaggio costiero di Bosham, in un terreno ora di proprietà privata, la posizione esatta della residenza del re. A seguito di un’indagine geofisica dell’area circostante, di una valutazione dei resti ancora in piedi, di un attento esame di mappe e archivi e di un riesame delle prove degli scavi effettuati nel 2006 dalla West Sussex Archaeology, i ricercatori hanno confermato l’esistenza degli edifici medievali. Le loro scoperte costituiscono uno sguardo particolare dello stile di vita dell’aristocrazia anglosassone prima della conquista normanna.
Danneggiati nella Basilica di San Pietro sei candelabri dell’Ottocento
La mattina dell’8 febbraio un uomo è entrato nella Basilica di San Pietro e ha lanciato a terra, danneggiandoli, sei candelabri del XIX secolo (del valore di circa 30mila euro) che si trovavano sull’altare centrale della Confessione. Poi è salito in piedi sull'altare. L’uomo, un cittadino di origini romene, è stato fermato dalla Gendarmeria Vaticana e poi è stato identificato e denunciato dagli agenti dell’Ispettorato Vaticano. «Si tratta di una persona con gravi disabilità psichiche: è stata presa in custodia dalla Gendarmeria vaticana e consegnata alle autorità italiane», ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
Il libro del restauratore pavese che ha lavorato sui graffiti di Banksy in Ucraina
Il restauratore pavese Alessandro Cini con la sua squadra ha lavorato nel 2023 nella cittadina ucraina di Borodyanka, non distante da Kiyv, con l’obiettivo di salvaguardare alcuni graffiti di Banksy e alcuni stencil dell’artista francese C215 realizzati sui muri e nelle stanze di edifici pericolanti per trasferirli, appena possibile, nel nuovo museo che dovrebbe nascere a conflitto concluso. L’8 febbraio alla libreria Cardano di Pavia è stato presentato Fixing Banksy, un libro in cui Cini rievoca le sue vicende di restauratore in Ucraina e trasmette il suo grande amore per questo Paese. Cini è anche protagonista di un documentario, «Arte vs guerra, Banksy e C215 a Borodyanka, Ucraina guarda al futuro», realizzato da 3D Produzioni di Didi Gnocchi in collaborazione con Terzo Tempo Film.
Mezzo secolo del Fai: festa di compleanno alla Scala di Milano
Gli ultimi luoghi salvati dal Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano che ha celebrato alla Scala di Milano con 1.500 delegati il mezzo secolo di attività dedicata alla valorizzazione del patrimonio culturale e la tutela dell’ambiente, sono Monte Fontana Secca, alpeggio con malga sul massiccio del Monte Grappa, Setteville (Bl), e il Giardino della Kolymbethra nel cuore della Valle dei Templi ad Agrigento. «L’Italia è un giardino, ma va curato con amore, perché la bellezza non è data per sempre»: con queste parole, il 28 aprile 1975, Giulia Maria Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e il soprintendente di Brera, Franco Russoli, firmarono l’atto costitutivo di Fai che, su modello del National Trust inglese, con fondi soprattutto privati bada da allora a tutelare 23mila luoghi d’arte e natura, con 16mila volontari e 300mila iscritti. Durante la manifestazione è stato ricordato che le attività di questi anni hanno coinvolto oltre 4 milioni di studenti, di cui 550mila hanno svolto un’esperienza di cittadinanza attiva nel ruolo di «apprendisti ciceroni». All’evento hanno partecipato gli ex presidenti del Fai Ilaria Borletti Buitoni, Andrea Carandini e l’attuale presidente Marco Magnifico. Nel 2026 si apriranno altre due case-museo a Milano: Casa Crespi e Casa Livio Grandi. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha ricordato che l’idea dalla quale nacque il Fai fu di Elena Croce (1915-94), pioniera dell’attivismo ambientale.
Ha preso il via Go! 2025 a Gorizia e Nova Gorica
A Gorizia e Nova Gorica un corteo ha dato il via, l’8 febbraio, all’inaugurazione dei festeggiamenti per Go! 2025, Nova Gorica e Gorizia Capitali Europee della cultura. Due ali di folla lungo corso Italia e corso Verdi hanno accolto e accompagnato la sfilata, tra innumerevoli bandierine del colore verde Isonzo. Da via Oberdan il serpentone colorato ha raggiunto piazza Vittoria. «Oggi è il momento della festa e del ringraziamento, ha detto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Non abbiamo mai assistito a un evento di questa portata in termini di visibilità. Comincia una nuova epoca per tutto il territorio».
Appello per il restauro del Castello degli Arborea ad Oristano
Ad Oristano, dopo che nei mesi scorsi si era diffusa la notizia che la Prefettura si sarebbe potuta trasferire nel Castello degli Arborea, in una lettera aperta rivolta alle istituzioni competenti alcuni intellettuali della città e l’associazione culturale «Itinera Romanica-Amici del Romanico» hanno riacceso l’attenzione sull’edificio di piazza Manno, un tempo sede della più importante casata medievale dell’isola. Nella lettera si chiede un ribaltamento totale delle procedure, un cambio di prospettiva su come dovrebbe essere operato il restauro: tra gli esperti c’è il convincimento che sotto le scarne mura di quello che poi diventò un carcere, ci siano ancora tantissime tracce della vecchia reggia. In poche parole, il tesoro architettonico, storico e identitario non sarebbe andato perduto per sempre.
Un corposo catalogo per le collezioni d’arte di Assicoop Modena&Ferrara
Nei giorni scorsi Milo Pacchioni, presidente di Assicoop Modena&Ferrara, ha presentato un nuovo corposo catalogo in due volumi sulla ricca collezione dell’ente di opere di artisti modenesi e ferraresi del XIX e XX secolo. «Le nostre raccolte, ha detto Pacchioni nell’occasione, sono nate anche da un sentimento territoriale, con l’intento di contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico artistico delle aree in cui operiamo. Desideriamo così restituire alla comunità parte della ricchezza prodotta dalla nostra attività d’impresa». Avviata già una ventina d’anni fa con le prime acquisizioni di lavori di autori modenesi, dal 2012 Assicoop ha esteso la sua collezione anche all’arte ferrarese, proprio come la sua attività (e quella di Legacoop estense) abbraccia le due città che furono capitali estensi. Oggi la collezione d’arte di Assicoop è arrivata a contare più di mille opere fra dipinti, scultura e grafica (circa 700 per Modena, 300 per Ferrara), collocate nelle sedi della rete assicurativa e periodicamente esposte al pubblico anche con visite guidate.
Al museo (e nei teatri, nei cinema) anche il servizio di «petsitting»
Centinaia di musei sparsi per l’Italia, in oltre sessanta città, hanno avviato un servizio tutto nuovo: il petsitting per gli animali dei visitatori. Dal Museo Egizio di Torino ai Musei Vaticani, dal Palazzo Ducale a Venezia a piccole mostre di provincia, non esiste istituzione o manifestazione culturale che non si sia accorta di un rilevante fenomeno dei nostri tempi. Anche cinema e teatri di molte città si stanno attrezzando per garantire il servizio. Ne scrive Giulia D’Aleo in un articolo pubblicato dal sito di «la Repubblica».
A Napoli il patrimonio museale è raccontato da Stefano Karadjov
A Napoli il 13 febbraio si tiene la terza puntata di «Narrare il Patrimonio museale», rassegna promossa e organizzata dalla Fondazione Ezio De Felice per attraversare e approfondire i tanti aspetti del mondo della museografia e della museologia. La Fondazione Brescia Musei e la Pinacoteca Tosio Martinengo con il direttore Stefano Karadjov saranno al centro dell’incontro «In-animazione», in programma alle ore 18 nel Teatro di Palazzo Donn’Anna, sede della Fondazione De Felice. L’evento rappresenta un’occasione di confronto sul ruolo della Pinacoteca Tosio Martinengo all’interno del patrimonio museale italiano e sul suo continuo processo di valorizzazione, che coniuga tradizione e innovazione, orizzonti globali e interessi locali. L’incontro sarà aperto da Roberto Fedele della Fondazione Ezio De Felice e le conclusioni sono affidate a Nadia Barrella, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.