MERCOLEDÌ 17 APRILE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 10 NOTIZIE
- 01 Il Padiglione di Israele alla Biennale rimane chiuso fino a un cessate il fuoco e a una liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas
- 02 A Copenaghen un incendio ha fatto crollare la Guglia del Drago, una struttura seicentesca della Vecchia Borsa
- 03 Perplessità da parte di Italia Nostra sul restauro e valorizzazione del Teatro greco di Eraclea Minoa
- 04 Perugino pittore per tutto l’universo mondo
- 05 Un comitato di cittadini romani contro un muro in via Giulia autorizzato dalle Soprintendenze
- 06 La Naba di Milano tra i primi posti nelle classifiche internazionali di qualità
- 07 Per i suoi 150 anni, l’Archivio di Stato di Bologna si apre alla cittadinanza riaprendo il Chiostro dei Celestini
- 08 Tra i premi del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, menzione speciale per «Il Giornale dell’Arte»
- 09 Addii: Anna Mura Sommella
- 10 Addii: Frederick Mario Fales
Il Padiglione di Israele alla Biennale rimane chiuso fino a un cessate il fuoco e a una liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas
Il Padiglione di Israele alla 60ma Biennale di Venezia, che si sarebbe dovuto aprire ieri, 16 aprile,, resterà chiuso «sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi» nelle mani di Hamas. Recita così il messaggio scritto su un foglio bianco e affisso alla porta della struttura alla Biennale Arte. La decisione è della curatrice e artista Ruth Patir: «È una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento». «Come artista ed educatrice, aggiunge Patir, rifiuto fortemente il boicottaggio culturale, ma ho una grande difficoltà a presentare un progetto che parla di vulnerabilità per la vita in un momento in cui non c’è rispetto per essa». Attraverso i vetri delle finestre del Padiglione, ai Giardini della Biennale, è possibile comunque intravedere il lavoro video «Keening» di Patir, ma l’intera esibizione, dal titolo «(M) otherland», «aspetta dentro, dichiara l’artista e curatrice, il momento in cui i cuori potranno ancora una volta essere aperti all’arte».
A Copenaghen un incendio ha fatto crollare la Guglia del Drago, una struttura seicentesca della Vecchia Borsa
Uno dei simboli della Danimarca e della sua capitale è andato in fiamme. La mattina del 16 aprile un ampio incendio ha avvolto l’edificio della Vecchia Borsa di Copenaghen. Non risultano vittime. Le cause del rogo non sono chiare, mentre i soccorsi hanno cercato di salvare le opere d’arte nonostante le difficoltà legate alla presenza di impalcature, dovute alla fase di ristrutturazione in cui si trova attualmente l’edificio. Il fuoco ha portato al collasso della Guglia del Drago, uno degli elementi caratteristici che costituivano la struttura, e una parte del tetto. L’edificio, in stile rinascimentale, venne costruito tra il 1619 e il 1640 su impulso del Re Cristiano IV e dal 2022 era oggetto di lavori di rinnovamento.
Perplessità da parte di Italia Nostra sul restauro e valorizzazione del Teatro greco di Eraclea Minoa
Si è recentemente concluso, a cura dell’Ordine degli architetti e del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, il concorso per il restauro e la valorizzazione del Teatro greco di Eraclea Minoa. L’esito ha favorito il progetto che configura una radicale ristrutturazione dell’antica fabbrica che rimarrà obliterata da una sovrapposta struttura «avveniristica». Se il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani non ha dubbi («questo gioiello che oggi rischia di scomparire, logorato dalle intemperie e da un intervento di restauro archeologico conservativo errato, tornerà a nuova vita», ha dichiarato), Michele Campisi e Leandro Janni, rispettivamente segretario generale di Italia Nostra e presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, qualche dubbio lo hanno. A vincere il concorso finalizzato alla tutela e valorizzazione del teatro greco di Eraclea Minoa è stato, a loro parere, il progetto peggiore: quello più invasivo e che meno rispetta il monumento e il paesaggio.
Perugino pittore per tutto l’universo mondo
Sotto l’autoritratto negli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia il Perugino trascrisse un’epigrafe a sua lode dettata dall’umanista Francesco Maturanzio che, tradotta dal latino, dice: «Se era stata smarrita l’arte della pittura, egli la ritrovò. Se non era stata ancora inventata, egli la portò fino a questo punto». La citazione si legge nel saggio con cui Elvio Lunghi e Maria Rita Silvestrelli introducono il volume che raccoglie gli atti del convegno curato dai due studiosi il 16 e 17 febbraio 2023 a Palazzo Gallenga dell’Università per stranieri perugina, organizzatrice del simposio (Perugino pittore per tutto l’universo mondo, a cura di Elvio Lunghi e Maria Rita Silvestelli, pp. 336, ill. col., Edizioni Orfini Numeister, Foligno 2023, € 38 ). Muovendo anche da un’altra frase di Maturanzio su Pietro Vannucci detto il Perugino («Mastro Pietro homo singulare in quella arte in quel tempo per tutto l’universo mondo»), quattordici studiosi ripercorrono le tappe e il significato della fortuna dell’artista a Firenze, Roma, Venezia, Cremona, Pavia, Mantova, Bologna, Siena, Napoli, nelle Marche. Il libro viene presentato martedì 23 aprile alle 17 nell’Aula magna dell’ateneo da Mauro Natale, professore emerito di Storia dell’arte moderna dell’Università di Ginevra. Interviene Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Direzione regionale musei Umbria. Il progetto dell’Università per stranieri di Perugia è stato sostenuto dal Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquecentenario della morte del Perugino e con il partenariato della Direzione regionale musei della Lombardia.
Un comitato di cittadini romani contro un muro in via Giulia autorizzato dalle Soprintendenze
«Se non volete sostituirlo con una cancellata, per lo meno abbassate l’orrendo muro»: è uno dei tanti messaggi degli abitanti della famosa via Giulia e degli aderenti al movimento «No Wall» della storica strada rinascimentale nel cuore di Roma, che continuano a indirizzare proteste al sindaco Gualtieri (migliaia le firme raccolte) contro l’opprimente muro autorizzato da Soprintendenza e Sovrintendenza Comunale. «Una vergogna. Ma vi pare che la recinzione di un giardino sopra un parcheggio interrato possa essere un muro e non magari una griglia trasparente con una cancellata in ferro battuto?», ha dichiarato l’archistar Massimiliano Fuksas. Contro il muro è intervenuto anche l’ex soprintendente archeologo Adriano La Regina, che da tempo ha chiesto «un nuovo progetto complessivo per il giardino che non c’è e per tutta l’area», dove la battaglia «No Wall» dell’architetto Fabio Mazzeo è iniziata nel 2021.
La Naba di Milano tra i primi posti nelle classifiche internazionali di qualità
Per il quarto anno consecutivo la Naba (Nuova Accademia di Belle Arti), accademia privata d’arte con sede a Milano, si riconferma tra le migliori accademie al mondo per il settore Art & Design comparendo nella classifica delle top 100 elaborata da QS World University Rankings by Subject 2024. QS World University Rankings® è la classifica internazionale più accreditata in ambito universitario, che analizza e ordina gli atenei per qualità. Per produrre i ranking di quest’anno sono state analizzate 1.559 istituzioni nel mondo, attraverso 55 discipline accademiche suddivise in 5 aree tematiche.
Per i suoi 150 anni, l’Archivio di Stato di Bologna si apre alla cittadinanza riaprendo il Chiostro dei Celestini
In occasione del 150mo anniversario della sua istituzione, l’Archivio di Stato di Bologna si apre alla città, proponendo un ricco calendario di iniziative e mettendo a disposizione dei suoi utenti e di tutti i cittadini uno spazio nuovo o, meglio, ritrovato: il Chiostro dei Celestini. Il programma di iniziative sarà presentato il giorno 18 aprile, alle ore 11, presso la sala Cencetti dell’Archivio di Stato di Bologna, con ingresso da piazza dei Celestini 4, dal direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco e dalla direttrice ad interim dell’Archivio di Stato di Bologna, Candida Carrino, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e delle autorità cittadine. Con l’occasione saranno presentati i partner e i patrocinatori del programma di celebrazioni e gli accordi di valorizzazione sottoscritti.
Tra i premi del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, menzione speciale per «Il Giornale dell’Arte»
Il 19 aprile a Perugia, presso il Centro Servizi Camerali G. Alessi di via Mazzini, nell’ambito del Festival Internazionale di Giornalismo, si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio Internazionale di Giornalismo «Raccontami l’Umbria-Stories on Umbria». Saranno premiati Giovanni Picuti (per «La Repubblica»), Ulrike Sauer (per la «Süddeutsche Zeitung»), Dario Tomassini, Elisa Marioni e Andrea Rossini (Rai Tgr Umbria), Alessandro Mariani (per «QuiFinanza»), Enrico D’Amo per la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Verranno poi riconosciute menzioni speciali a Arianna Marelli e Lucia Tironi (Sky Arte) e a Stefano Miliani (per «Il Giornale dell’Arte»), per l’articolo «In Umbria chiedono più viaggiatori e meno turisti», «con sapienti spunti di visita e riflessioni sul modello umbro di turismo colti in una lunga intervista a Vittoria Garibaldi, storica dell’arte e già Soprintendente ai beni storici artistici dell’Umbria», recita il comunicato stampa del Premio.
Addii: Anna Mura Sommella
È morta il 15 aprile, all’età di 83 anni, l’archeologa Anna Mura Sommella. Appassionata della storia di Roma e già direttrice dei Musei Capitolini dal 1986, aveva guidato anche il restauro della statua equestre di Marco Aurelio. È stata anche autrice di numerosi studi storico-archeologici di grande rilievo, come il volume Il Marco Aurelio in Campidoglio, dedicato proprio al restauro dell’opera. In memoria di Sommella ha pubblicato un messaggio sui social il Parco archeologico del Colosseo: «Con dolore ricordiamo Anna Mura Sommella, archeologa appassionata che alla storia di Roma ha dedicato la sua vita e le sue ricerche. Convinta sostenitrice del necessario dialogo tra musei e pubblico e dell’imprescindibile ruolo sociale degli stessi, dal 1986 ha diretto con competenza e lungimiranza i Musei Capitolini, continuando ad affiancare all’attività amministrativa una mai interrotta esperienza di studio e approfondimento. Grazie alle sue intuizioni fondate su ricerche rigorose possediamo oggi, tra le altre cose, maggiori conoscenze delle diverse fasi di vita, degli insediamenti, degli edifici e dei monumenti dell’Arce Capitolina, cui il suo ricordo resterà per sempre legato».
Addii: Frederick Mario Fales
È morto a Roma a 77 anni il professor Frederick Mario Fales, archeologo e assiriologo di fama internazionale, a lungo docente dell’Università di Udine. Nato a Baltimora (Usa) nel 1946, dopo la laurea con Mario Liverani e Sabatino Moscati all’Università di Roma «La Sapienza», Frederick Mario Fales si è specializzato all’Università di Heidelberg. Prima di Udine ha insegnato presso le università di Venezia, Padova e Verona. Fales è stato ordinario di Storia del Vicino Oriente antico del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dal 1994 al 2016. Appassionato studioso del Vicino Oriente antico, in particolare dell’impero assiro, si è occupato a lungo dell’Aquileia di epoca romana avviando, nel 2002, gli scavi nel sito delle Grandi Terme, che ha diretto a lungo. «Il professor Fales lascia una grande vuoto umano e scientifico nella nostra comunità accademica, ha dichiarato il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton. È stato tra i fondatori di un’importante scuola archeologica di livello internazionale proprio all’Ateneo friulano che, unito nel cordoglio, esprime la più sentite condoglianze a tutti i suoi cari».