NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 21 AGOSTO 2023

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LUNEDÌ 21 AGOSTO 2023

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I fondatori della galleria Lgdr. Da sinistra a destra, Brett Gorvy, Jeanne Greenberg Rohatyn, Dominique Lévy e Amalia Dayan. Foto: Alexei Hay

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Grido d’allarme di Andrea Carandini sulle carenze di comunicazione nei siti archeologici italiani

«I visitatori vagano tra le rovine archeologiche senza capire come ha avuto origine la civiltà occidentale». Forte e articolata, sul «Corriere della Sera», la critica dell’archeologo Andrea Carandini, già presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali. Come esempio della grave carenza di «studio, interpretazione, raffigurazione e racconto», Carandini cita Pompei dove, nonostante l’apertura di tante domus restaurate e «gli scavi piccanti», manca ai visitatori una visione strategica complessiva dei siti non solo di Pompei ma di tutte le nostre civiltà sepolte. Anche le nuove tecnologie informatiche di comunicazione, già disponibili, vengono usate poco e male. Secondo Carandini la politica culturale dovrebbe aprire un dibattito su questa incapacità di valorizzare davvero il nostro grande patrimonio.

02

Gli episodi di furti al British avrebbero favorito le dimissioni del direttore Fischer lo scorso luglio (ma secondo altri questo non è vero)

Un dipendente del British Museum rimasto anonimo ha riferito al quotidiano «The Daily Telegraph» che il direttore del museo, Hartwig Fischer, è stato costretto alle dimissioni (rassegnate in anticipo lo scorso mese di luglio, con decorrenza dal 2024) a seguito di una serie di presunti furti al museo, con richieste di dimissioni immediate. Peter John Higgs, un eminente curatore che ha lavorato al British Museum per 30 anni, è stato identificato nei resoconti della stampa britannica come la persona sospettata di essere responsabile del furto di manufatti inestimabili dalla collezione del museo. Higgs nega qualsiasi illecito. Tuttavia, ora pare che le dimissioni di Fischer non fossero collegate ai furti. Un portavoce del British Museum ha detto al «Telegraph» che era «categoricamente sbagliato» suggerire che ci fosse un collegamento tra la partenza di Fischer e i furti, e «categoricamente» ha rifiutato qualsiasi suggerimento di un insabbiamento. Nel frattempo, altre fonti museali confermano che il furto di piccoli oggetti dai musei, in particolare gemme, è stato a lungo una preoccupazione e la questione della sicurezza nei musei sarà ora in cima all’agenda.

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Jeanne Greenberg Rohatyn lascia la galleria Lgdr e riapre il suo Salon 94

Meno di due anni dopo la sua creazione per competere con le megagallerie di New York durante il crollo del mercato dovuto al Covid-19, la galleria Lgdr assisterà a una separazione: la cofondatrice Jeanne Greenberg Rohatyn ha annunciato che lascerà il consorzio per riaprire la sua precedente galleria. Greenberg Rohatyn riprenderà l’attività al Salon 94, la galleria che ha fondato nel 2003 e chiuso nel 2021 per entrare a far parte di Lgdr. In un comunicato, dichiara che si concentrerà sull’allestimento di mostre nella sede sulla East 89ma Street. «Sono davvero entusiasta di ricominciare da capo, dichiara. Volevo continuare il lavoro che ho sempre svolto... tutto questo è molto più difficile  quando si è in quattro persone e non si hanno abbastanza mesi per realizzare tutti i progetti che vale la pena di fare».

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Un giudice Usa: le opere d’arte create dall’Intelligenza artificiale non possono essere protette da copyright

Le opere d’arte create dall’Intelligenza artificiale non possono essere protette da copyright poiché mancano di un requisito fondamentale per la legge americana sul diritto d’autore: essere un prodotto della mente umana. Lo ha stabilito il 18 agosto un giudice federale di Washington, Beryl Howell, confermando la decisione dell’Ufficio copyright Usa di negare allo scienziato informatico Stephen Thaler la registrazione di un’opera bidimensionale da attribuire al nome di Creativity Machine, ovvero l’algoritmo AI che l’ha realizzata. È la prima sentenza del genere nel Paese, relativa a opere create da questo nuovo tipo di algoritmi, la cui popolarità è esplosa negli ultimi anni con prodotti come ChatGpt o OpenAi.

05

Rinvenuta una stanza degli schiavi nella villa romana di Civita Giuliana, presso Pompei

Nella villa romana di Civita Giuliana, a 600 metri dalle mura dell’antica Pompei, la tecnica dei calchi ha fatto riemergere l’arredo di una stanza degli schiavi con due letti. I materiali, come i modesti mobili, le tracce di tessuti e decorazioni alle pareti (diversi dall’altra abitazione degli schiavi scoperta nel 2021 con tre brande), nonché i corpi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C., sono stati coperti dalla nube piroclastica (il materiale, cenere, lapilli ecc., eruttato dal vulcano), divenuta terreno solido mentre la materia organica decomposta ha lasciato un vuoto: le impronte, riempite di gesso, hanno rivelato la forma originaria.

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Che fine ha fatto la Venere di «Open to Meraviglia»?

A partire dal lancio su Instagram, lo scorso aprile, della virtual influencer ispirata alla Venere di Botticelli si sono susseguiti numerosi post, almeno uno, ma spesso di più, a settimana, dedicati alle bellezze dell’Italia. Dal Cilento a Venezia, passando per la costa dei trabocchi in Maglia Rosa fino ai grandi laghi del Nord. Attività su Instagram che è durata fino al 27 giugno, quando a essere pubblicato è stato un post su Taormina. Da allora più nulla, la Venere è scomparsa. E sugli altri social non va meglio. Introvabile su Facebook, profilo chiuso su Twitter. Sul sito appare solo il link a Instagram.

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Affiorano resti archeologici a Cavour (To): ma non ci sono soldi

La cittadina di Cavour (To), situata in una zona pianeggiante tra la Val Pellice e la Val Chisone, era l’antica Caburrum, capoluogo dell’omonimo municipium in età romana. Questo comune è una miniera di ritrovamenti archeologici di epoca romana, man mano raccolti ed esposti nel museo che trova posto nell’Abbazia di Santa Maria. È successo anche durante alcuni scavi dell’Enel, a poche centinaia di metri dall’Abbazia, che hanno riportato alla luce un nuovo sito archeologico. Ora, però, gli scavi si sono interrotti perché il Municipio non ha le risorse economiche per proseguire. Le stime parlano di un intervento iniziale di 200mila euro che potrebbe arrivare a 700mila, costi che il Comune non può sostenere.

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28 tombe nella necropoli etrusca nei boschi di Castel Viscardo

Un posto magico, una necropoli etrusca con 28 tombe quasi completamente sconosciuta, è nei boschi di Castel Viscardo, vicino ad Orvieto (Tr). Lo rivelano le associazioni ambientaliste dell’Umbria. È la necropoli delle Caldane con le tombe a camera, 28 finora quelle ritrovate, tutte scavate nella roccia. Il sito archeologico, scoperto nel 1986 e ancora non studiato, si estende nell’area boschiva della valle del fiume Paglia, all’interno del Parco archeologico e ambientale di Orvieto. Un luogo difficile da raggiungere se non a bordo di mezzi fuoristrada o dopo una lunga ma invitante camminata per impervi sentieri in un paesaggio incontaminato.

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La collezione Berardo (sequestrata dallo Stato portoghese al suo titolare) sarà il nucleo centrale del nuovo Museo di Arte Contemporanea di Lisbona

La collezione d’arte contemporanea assemblata dal collezionista e uomo d’affari José «Joe» Berardo e sequestrata dallo Stato portoghese costituirà il nucleo centrale di un nuovo Museo di Arte Contemporanea (Museu de Arte Contemporânea/Centro Cultural de Belém) di Lisbona, che aprirà i battenti il 28 ottobre, secondo quanto dichiarato dal Centro Cultural de Belém (Ccb). La Collezione Berardo è stata sequestrata dallo Stato nel 2019 dopo che il finanziere, soprannominato nel mondo anglosassone il «Charles Saatchi portoghese», non è riuscito a pagare i creditori a cui doveva oltre 1 miliardo di dollari di debiti garantiti dalle opere d’arte. Il Mac/Ccb aprirà con la presentazione delle «collezioni in deposito (la collezione Berardo, la collezione Ellipse e la collezione Teixeira de Freitas) e una mostra personale dell’artista belga Berlinde de Bruyckere», ha scritto un portavoce del Ccb.

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Mostre aperte - Scipione a Palazzo Ricci di Macerata

«Scipione e le vie di Roma» è il titolo della mostra visibile fino al 24 settembre a Palazzo Ricci di Macerata (ingresso gratuito), promossa da Fondazione Carima e curata da Roberto Cresti. Originario di Macerata, città dove ha preso forma la sua poetica, Luigi Bonichi (1904-33), in arte Scipione, fu tra i fondatori della Scuola Romana, movimento artistico nato nel 1928 da un sodalizio di intellettuali, e fu considerato dal poeta Giuseppe Ungaretti, cui era legato da profonda amicizia, «il nostro maggiore pittore moderno». Trasferitosi a Roma, la vive intensamente come centro della sua produzione artistica dal 1929 al 1931 e luogo di incontri diretti e indiretti con personalità importanti come Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Antonio Donghi, Fausto Pirandello e Luigi Bartolini (esposte anche alcune sue incisioni oltre che dipinti), artisti presenti in mostra accanto a opere dell’artista conservate a Palazzo Ricci tra cui «Natura morta - Fichi spaccati sul tavolo» (1930). «La sua limitata produzione a causa della prematura scomparsa dovuta alla tubercolosi di cui era affetto fin da adolescente, fu per lui un mezzo salvifico, da considerarsi non come mera espressione della sua sofferenza bensì come strumento di trasformazione dell’io, come forma di resistenza alla malattia», afferma il curatore. Info sul sito di Palazzo Ricci.

Redazione, 21 agosto 2023 | © Riproduzione riservata