L'Egitto ha visto tornare una statua di 3.400 anni fa raffigurante la testa del re Ramses II. Il 21 aprile il Ministero delle Antichità egiziano ha comunicato che l’opera era stata rubata dal tempio di Ramses II nell’antica città di Abydos, nel sud dell’Egitto, e portata fuori dal Paese più di trent'anni fa. La data esatta non è nota, ma Shaaban Abdel Gawad, che dirige il dipartimento per il rimpatrio delle antichità egiziane, ha affermato che il pezzo era scomparso alla fine degli anni Ottanta o all’inizio degli anni Novanta. La statua si trova attualmente al Museo Egizio del Cairo, ma non è esposta. Il manufatto, ha dichiarato il Ministero in un comunicato, sarà restaurato.

La nuova Moving Image Commission 2024 della Han Nefkens Foundation è stata assegnata a Minia Biabiany, nata nel 1988 in Guadalupa. Realizzata dalla Han Nefkens Foundation in collaborazione con il Macba, Museo d’arte Contemporanea di Barcellona, con il museo Muac-Unam di Città del Messico e con The Bass Museum of Art, Miami Beach, la Commissione è intesa come strumento per incrementare la produzione artistica contemporanea nel settore delle immagini in movimento. Il partenariato prevede tre edizioni della Commissione, ognuna delle quali sarà biennale (a partire da quest’anno) e avrà uno specifico argomento tematico e di indagine proposto da tutti i partner. L’incarico prevede la produzione di un’opera video su schermo, escludendo qualsiasi tipo di documentario.

Il mercante d'arte berlinese Johann König inaugurerà a maggio un nuovo spazio in un’ex centrale termica alla periferia di Monaco di Baviera. È la sua terza galleria in Germania e la quinta nel mondo. L'ex centrale, nota come Bergson e non più in funzione dall’inizio degli anni Ottanta, era in rovina. Utilizzata nel tempo per rave illegali e come pista di pattinaggio, ha riaperto questo mese dopo lunghi lavori che l’hanno trasformata in un centro culturale, con bar, ristoranti, una birreria all’aperto, una sala concerti per musica classica e jazz, stand-up comedy e letture. König Bergson, che aprirà in due fasi, sarà una delle più grandi gallerie commerciali per l’arte contemporanea in Germania. La prima parte, aperta al pubblico dal 7 maggio, si sviluppa nell’atrio e nel silo dell’ex centrale elettrica. Con soffitti alti 25 metri, si legge in una nota, l’atrio è lo spazio ideale per installazioni e opere di grande formato. La prima mostra sarà dedicata a Monira Al Qadiri, artista berlinese nata in Senegal e cresciuta in Kuwait. «Spazi non convenzionali come la centrale elettrica di Bergson ispirano il pubblico e gli artisti, afferma König, la cui galleria berlinese di punta si trova in una ex chiesa brutalista, St Agnes. Monaco è anche una città con una comunità di collezionisti finanziariamente potente e un senso della cultura. I progetti passati a Monaco hanno sempre avuto un grande successo». In una seconda fase, il 12 luglio, König aprirà con una grande collettiva un nuovo edificio di quattro piani per un totale di 1.600 metri quadrati e un bookshop.

A Bologna, dopo sette mesi di lavori, il monumento dedicato al fabbro municipale Gaetano Simoli e a sua moglie Liberata Morini, situato all’interno del Cimitero della Certosa, è tornato al suo antico splendore. Il monumento, realizzato nel 1895 dall’artista Tullo Golfarelli, rappresenta un simbolo tangibile dell’orgoglio di classe del defunto. Per la realizzazione dell’intervento sono stati stanziati complessivamente 27mila euro da Bologna Servizi Cimiteriali. La tomba con l’effige del fabbro, che raffigura l’uomo con tenuta e attrezzi da lavoro, si erge come emblema della dignità artigiana. L’artista Tullo Golfarelli, con la sua opera scultorea, ha immortalato l’essenza del lavoro, conferendo al monumento a Gaetano Simoli un significato profondo e simbolico.

Una lapide funeraria è stata rinvenuta in un deposito del convento della Santissima Trinità dei frati francescani, a Baronissi (Sa). Il manufatto risalirebbe al 1465. Sulla lastra in marmo bianc, scoperta da uano dei frati, o sono ancora leggibili in modo chiaro la data, il nome (Anna) e parte del volto di una donna coperto da un velo. Secondo alcuni esperti la lastra dovrebbe appartenere a una monaca benedettina. Accanto al nome, infatti, si legge la dicitura «De Sce B» che potrebbe rappresentare un’abbreviazione di «Anna di San Benedetto».

In «Interno Pompeiano», mostra aperta oggi a Roma a Castel Sant’Angelo (fino al 16 giugno), coronamento del libro pubblicato da 5 Continents Editions con oltre 300 immagini a colori e saggi di più autori, Luigi Spina ha indagato con la sua macchina fotografica gli interni di oltre 120 domus di Pompei, vivendo le case e cogliendone tutte le sfumature nell’arco della giornata grazie alla luce. In mostra una sessantina di scatti che restituiscono una visione inedita della città ai piedi del Vesuvio immersa nel silenzio e nella quiete del paesaggio, evocando al tempo stesso la catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il progetto espositivo è realizzato dalla Direzione Musei statali di Roma in collaborazione con la Direzione generale Musei e il Parco Archeologico di Pompei.

Il Ministero della Cultura sarà presente alla 9° edizione del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, che si svolgerà dal 25 aprile al 1° maggio 2024 nel padiglione Monumentale della Fortezza da Basso, in contemporanea con MIDA, la Mostra Internazionale dell’Artigianato. Il restauro, eccellenza italiana nel mondo, sarà analizzato in tutte le sue sfaccettature, dall’approfondimento metodologico alla ricerca applicata, dalla sperimentazione tecnologica alla formazione. Oltre cento relatori, tra direttori, archeologi, restauratori, architetti ed esperti delle Scuole di Alta Formazione del MiC parteciperanno a workshop e incontri promossi dagli istituti del Ministero e coordinati dal Servizio Eventi-Mostre e Manifestazioni del Segretariato generale.